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L’Inter la porta a casa e festeggia. Rammarico Juve: prima stagione senza titoli

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

Non era mai successo che in un anno intero, su 4 incontri nell’anno sportivo, l’Inter non perdesse mai con la Juve. Anzi una volta era successo: nel 03/04, due vittorie in campionato e due pari in coppa Italia, ma la Juve aveva vinto ai rigori quindi l’imbattibilità non era servita praticamente a nulla. Stavolta seppur due volte al 120esimo, l’Inter ne ha vinte 3 su 4. E ha portato a casa due coppe. Quella di stasera e la SuperCoppa. Una soddisfazione forse anche doppia per i tifosi dell’Inter, che lasciano anche senza titoli la Juventus.
L’Inter intanto porta a casa il secondo trofeo dell’anno. Rimane in corsa fino alla fine per poter vincere lo scudetto, anche se il vantaggio del Milan a due giornate dalla fine è importante. Ma l’orgoglio questa squadra lo ha dimostrato proprio nelle gare contro la Juve che possono testimoniare il cammino. Il primo incontro, quello in campionato è stato quello della scoperta. Scoprire che il passo era lo stesso dello scorso anno. Il secondo incontro, la supercoppa, quello della consapevolezza. Poi quello soffertissimo in campionato è stato quello della rinascita. E infine la vittoria di stasera, che ha regalato all’Inter un altro sorriso. La possibilità di affrontare il finale di stagione con uno spirito diverso.

L’Inter è stata in grado di arrivare in fondo per bene fino alla fine dappertutto. A vincere. Non era scontato, non era banale. Ora a pensare come è andato il campionato (proprio come andamento) sembra che l’Inter abbia le sue responsabilità nel non riuscire ad acciuffarlo (ma ancora non è finita), ma ad inizio anno non era scontato che bisognava vincere tutto.
Anzi.
Si partiva con Lukaku, Hakimi e Eriksen in meno e non era scontato che andasse a finire così. Inzaghi fa bene ad essere orgoglioso. A rimarcare che obiettivi non erano scontati. Lo potevano sembrare a stagione in corso, una volta che l’Inter ha dimostrato di saper volare anche senza quei tre e senza Conte. Ecco il merito di Inzaghi: far sembrare normale le vittorie. La dimensione raggiunta dall’Inter è questa. E ora il compito più difficile sarà mantenerlo, anche attraverso il mercato!
Per la prima volta dopo 10 anni la Juve non vince nulla. Potevano anche immaginarlo, si sono comunque giocati una finale. Sono in Champions con un discreto anticipo e senza soffrire. Ma rimanere senza poter festeggiare nulla in casa Juve è una cosa che non si digerisce benissimo. In una stagione in cui non sempre le partite sono state divertenti, in cui spesso si è discusso sulla qualità del gioco, in cui è stato più volte detto che la ricostruzione in casa Juve era l’obiettivo prioritario, le partite con l’Inter sono state le migliori. Quelle più intense, quelle in cui la Juventus ha giocato spesso con il cuore in mano, dando intensità. Ma non è riuscita a raccogliere nulla. Ora l’Inter si porta a casa il trofeo e la Juve nulla. Cambia questo nel giudizio della stagione della Juventus? Non può non farlo ma non può essere determinante. La stagione della Juve è appena sufficiente perché arriva il minimo sindacale: la qualificazione in Champions in un anno di ricostruzione con la possibilità di vincere qualcosa ma perdendo in finale. La coppa Italia, come disse Allegri, è quel trofeo che se lo vinci cambia poco, ma cambia molto se lo perdi. Ecco la Juve non lo ha vinto e ora ci si interroga su cosa serve per riprendere questo cammino interrotto. La Juve - per bocca di Arrivabene proprio a Sky ieri sera - ha detto che interverrà sul mercato senza fuochi d’artificio. Serviranno però un difensore (visto che Chiellini lascia), un centrocampista (che serviva a prescindere) e un attaccante esterno (di fatto al posto di Dybala). E dovranno essere di livello tale da poter mettere maggior qualità e opportunità tecnico/tattiche in più.

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