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Juventus incatenata a Cristiano Ronaldo: Mendes e il PSG, e Icardi scarta la Juve. Locatelli da 50m€. Paratici preparava Donnarumma e Pogba in bianconero. E occhio perché adesso Pogba…

di Tancredi Palmeri
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Non abbiamo smesso di festeggiare, personalmente non ci penso proprio a smettere, e nemmeno dovreste smettere voi (ma sono sicuro che stiate continuando). Per cui riprendo a parlare di mercato, e a dare notizie in anticipo quando la fortuna me lo consente, ma dando per assunto e sottinteso che tutto ciò è molto relativamente importante, anzi lo è molto poco, anzi l’unica cosa che conta è che i campioni dell’Europa siamo noi.

La Juventus si frega le mani per come il suo contingente della Nazionale sia stato decisivo, ma ha molto di cui preoccuparsi.
In primis, rimane incatenata a Cristiano Ronaldo: è bene ricordare che fu il gesto universale fatto da Cristiano del ‘farsela sotto’ riferito all’allenatore subito dopo l’eliminazione contro l’Ajax, a sancire di fatto il licenziamento di Allegri. Quindi immaginarsi con che premesse riparta il rapporto. Allegri farebbe volentieri a meno di CR7; Cristiano andrebbe volentieri da qualche altra parte dove possa giocarsi la Champions; la Juve non ci pensa nemmeno per ora a offrire un rinnovo a Cristiano. Ma di fatto qualcuno che si accolli il contratto da 31 milioni di € non è spuntato, alla fine il portoghese non ha accettato di decurtarsi del 50% lo stipendio per andare allo United, e quindi si deve andare avanti da professionisti.
Mendes non ha rinunciato alla via del PSG, l’unica rimasta, ma esistente solo qualora Mbappé vada via. Di fatto però a Parigi politicamente non possono proprio vendere Mbappé al Real Madrid anche se a un anno di scadenza del contratto la logica suggerirebbe il contrario, e dunque proveranno per tutti i 365 giorni che gli restano a raggiungere l’accordo per il rinnovo, quindi Mendes dovrà verosimilmente riprovarci più in là. Peraltro il superagente per conto della Juve ha provato anche a imbastire uno scambio Cristiano per Icardi, ma oltre a essere naufragato per l’evidente disparità di salario, è stato anche lo stesso Icardi a ribadire ulteriormente che da Parigi non si muove, indirettamente dunque scartando la Juve.

I bianconeri devono provare almeno a chiudere per Locatelli, ma mentre le offerte sono da meno di 35 milioni (e nemmeno con obbligo di riscatto), il Sassuolo invece ritiene che nemmeno i 40 milioni di offerti dall’Arsenal siano sufficienti. Del resto Locatelli valeva una quarantina di milioni già prima che iniziasse l’Europeo, dunque è giusto e lecito che Carnevali dopo Euro2020 disputato da protagonista lo ritenga un pezzo da 50 milioni. A questo punto la Juve sarà costretta a inserire una pesante contropartita tecnica? Pesante, non Dragusin quindi…

E sì che anche se il popolo bianconero ha lanciato strali nei confronti di Paratici, considerato matrice di ogni male recente di casa Juve, eppure il buon Fabio aveva approntato un piano che all’indomani dell’Europeo forse dovrebbe fare riconsiderare le critiche indiscriminate nei suoi confronti.
Perché - e questo è comandamento scritto sulle tavole in pietra - bisogna prendere atto che Paratici aveva già totalmente concluso l’arrivo di Donnarumma. Se Paratici fosse stato ancora dg della Juve, adesso Donnarumma sarebbe bianconero, e pensate che colpaccio dopo un Europeo simile.
Si può contestare a ragione che questa politica avrebbe fatto collassare i conti ancora di più, ma è anche vero che tra plusvalenze fantasiose e ovvie dismissioni, una mezza quadra Paratici l’aveva sempre trovata, e insomma un conto è fare lo sforzo per Rabiot e Ramsey, un altro è farlo per san Gigio Donnarumma.
E non solo. Perché Paratici aveva ben intavolato il discorso per il rientro di Pogba: in questo caso non si trattava di un affare solo da mettere nero su bianco come per Donnarumma, ma c’era già l’accordo con giocatore e Raiola, e c’erano varie carte da giocarsi con il Manchester United, prima fra tutte Dybala.

Invece (anche) per fare rientrare Allegri, doveva andare via Paratici. Questi due affari non si sono o non si concretizzeranno più. E non solo. Perché in entrambi i casi l’arrivo di Allegri/allontanamento di Paratici ha favorito indirettamente il PSG.
Infatti Pogba ha il contratto in scadenza il prossimo anno, non ha ancora rinnovato, e al momento non è intenzionato a farlo.
E il canale preferenziale aperto da Leonardo con Raiola - o meglio, rinnovato, visto che da anni fanno felicemente affari insieme - adesso può dare ulteriori frutti.
Il PSG sarebbe intenzionato a offrire fino a 60 milioni di € per Pogba, che andrebbe di corsa a Parigi. Resta da convincere il Manchester United, non tanto sul prezzo, quanto sul dare il via libera subito dopo che avrà accolto Sancho e Varane, così come accadrà. L’arrivo di Camavinga (per quanto differente) potrebbe aiutare la situazione, ma ciò che conta è che si lavora verso la direzione Pogba al PSG.

Anzi scusate, ciò che conta è che l’Italia è Campione d’Europa.

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