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Juve: la firma di Motta, Douglas Luiz e altre giuntolate. Milan: Zirkzee, le pretese di Kia e la “concessione”. Inter: la coerenza di Barella e il giorno di Inzaghi. Il caso Di Lorenzo… e la leggenda Gotti

di Fabrizio Biasin
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Trattiamo alcune questioni in rapida successione nella speranza di non rompervi le balle più di tanto.

E partiamo da Zirkzee
Zirkzee si è promesso al Milan e il Milan fa benissimo ad acchiapparlo. Sapete perché? Perché è forte come pochi e non ha affatto terminato la sua evoluzione. Ibra lo vede come la sua “reincarnazione” e il passaggio può essere proprio quello: da talento “che però non segna tantissimo” a macchina da gol. Questa cosa non la vede solo Ibra ma anche il suo procuratore, il signor Kia. Il signor Kia è un grande filibustiere, nel senso che pretende sempre grano a strafottere e, in genere, riesce a farselo dare. Nel caso specifico continua a restare fermo sui 40 milioni + 15 di connessione. Il Milan non vorrebbe andare oltre i 5. Difficilmente Kia scenderà da quella quota, nella su testa 40 cucuzze per l’olandese sono poche e la richiesta aggiuntiva risulta legittima. Morale: il Milan è chiamato a fare mezzo passo verso l’agente, viceversa rischia di far intromettere “terzo incomodi”. Val la pena per Zirkzee? Io credo di sì.

E proseguiamo con Giuntoli
Il signor Giuntoli sa il fatto suo. Laddove i criticoni stavano già dicendo “ecco, il ds del Napoli scudettato ci sta capendo poco” costui si è già messo all’opera per fornire a Thiago Motta (oggi l’annuncio) una squadra rinnovata, fresca, certamente più a misura del nuovo allenatore. L’operazione Douglas Luiz è praticamente cosa fatta (il brasiliano di qua, McKennie + Iling Junior + 18 milioni di là) e porterà ai bianconeri il centrocampista di sostanza e tecnica che mancava. E Di Gregorio? Beh, mica male. Non perché Szczęsny non sia portiere di livello (lo è eccome!), ma perché nell’ottica del risanamento coniugato alla competitività, siffatta scelta consente di far respirare il monte ingaggi e di avere un numero 1 certamente affidabile. E occhio perché le giuntolate - leggi Koopmeiners ma pure Di Lorenzo - sono appena cominciate.

E ci permettiamo due parole su Barella
Nicolò Barella ha rinnovato il suo contratto con l’Inter fino al 2029. Lo ha fatto in silenzio, in perfetto stile barelliano. Il suo procuratore ha ottenuto un aumento proporzionato alla sua forza (6.5 milioni l’ingaggio pattuito), non si è fatto ingolosire dalle sirene straniere (c’erano eccome), ha dato sotanza e valore al ruolo di vice capitano del ragazzo. Nicolò Barella è un grande centrocampista e lo sanno pure i sassi, con la firma di ieri non si è trasformato in buon samaritano (guadagna pur sempre una paccata di danaro) ma ha dimostrato estrema coerenza, cosa rara nello strampalato mondo del calcio.

E pure Inzaghi
Oggi Tullio Tinti, agente di Simone Inzaghi, torna in sede. E torna per fissare l’orizzonte del nuovo accordo tra tecnico e club (2027). Solo un anno e mezzo fa il tecnico campione d’Italia è stato a un passo dal baratro, ora può diventare uno degli allenatori più longevi della storia del club. Davvero niente male.

E poi Di Lorenzo
Di Lorenzo vuole andare alla Juve, è cosa nota. Ha un patto con Giuntoli vecchio di qualche mese. Il ragazzo ha rotto con DeLa tempo fa e messo spalle al muro ha trovato un’altra destinazione. E però ha un contratto fresco di rinnovo. Non sarà facile convincere il suo patron a lasciarlo partire. Considerazione personale: al netto dell’ultima stagione - negativa per molti a Napoli - chi si prende Di Lorenzo fa un buon affare (e infatti Conte vorrebbe trattenerlo). Ma vi invito a rispondere a questa domanda: quanti giocatori - senza clausola (come Higuain) o a scadenza (come Zielinski) - sono stati venduti da DeLa alla concorrenza italiana? Non ce ne vengono in mente.

E pure la Nazionale
Inizia l’Europeo. Partiamo senza favori del pronostico (eufemismo). Alcuni centrocampisti sono malconci. Il girone è complicato. La squadra non è affatto rodata. Varie ed eventuali. Ecco, ci sono tutti gli elementi per fare assai bene. E forza Azzurri.

E chiudiamo con Luca Gotti e la notizia del secolo
Questa la notizia che ieri ha fatto il giro del mondo: “Venerdì un fulmine ha colpito il resort dove soggiornavano l’allenatore del Lecce, Luca Gotti, e il direttore sportivo del club, Pantaleo Corvino. Ne è scaturito un incendio. Il mister è intervenuto con tempismo, ha bussato con insistenza alla porta del dirigente e lo ha salvato dall’arrivo delle fiamme. Il giorno dopo, Gotti, ha firmato un biennale con i salentini”. Signore e signori, Gotti è riuscito nell’impresa di conquistare due salvezze in una sola stagione: straordinario.

Tamberi è matto. Forte come nessuno ma matto come un cavallo. Gigantesco Gimbo.

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