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Juve: la decisione su (e di) Ronaldo. Inter: la scelta inaspettata di Conte. Milan: Donnarumma rischia di diventare un problema

di Fabrizio Biasin
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Eccoci. Abbiamo un problema con i vaccini, anche solo perché non sappiamo come si chiamano: Astra Zenka, Astra Zeniga, Astra Zenechia, Astra Zenaca. Ieri, su Twitter, mancava solo “Astronzo”. Ma c’è francamente poco da scherzare e la chiudiamo qui, anche perché noialtri facciamo parte dei sessanta milioni di virologi solo quando non c’è il calcio e, almeno per il momento, il calcio, c’è.

Ha vinto l’Inter. Contro il Torino. Siamo a 8 successi di fila. E tutti esclamano: “Lo scudetto è cosa fatta!”. Molti lo dicono per lanciare l’anatema, il malocchio, la gufata. È il gioco delle parti, del resto. L’altro giorno i nerazzurri non hanno giocato una gran partita, va detto. Contro l’Atalanta sì, almeno per chi scrive, contro i granata decisamente no. Ci sta, mica sempre si può essere perfetti. Il dato di fatto, però, è che la gran parte degli osservatori esterni non ha mai messo in discussione il successo di Handanovic e fratellini, questo perché da qualche tempo a questa parte, questa squadra qui, appare affidabile, concreta, consapevole, mentalmente “pronta”.
Oh, merito di chi la guida, non c’è che dire. E stiamo parlando di Conte. Merito delle sue capacità in panchina, ovvio, ma anche di un paio di scelte "coraggiose". Conte ha dimostrato di non essere così cocciuto e intransigente come sembra, ha “abbracciato” un paio di giocatori che decisamente non facevano al caso suo (Eriksen e Perisic), li ha coinvolti nel progetto e loro sono stati bravissimi a pazientare. Ora la formazione dell’Inter ha un senso a 360 gradi, la si conosce a memoria e questo, da quando esiste il calcio, è un gran bel segnale.

Il Milan ha perso con il Napoli e, ovviamente, è partita la consueta raffica di malumori. Non staremo qui a raccontare le solite cose (i rossoneri stanno andando oltre le più rosee aspettative, criticarli ha davvero poco senso), preferiamo parlare di Donnarumma.
Che Donnarumma sia uno dei portieri più forti al mondo lo sa persino mia zia; che Donnarumma in questo momento sia di proprietà del suo agente, Mino Raiola, è un dato di fatto. Il calcio prima o poi dovrà risolvere questo genere di problemi (vergognosi) ma, per ora, la situazione è questa.
Questione contratto: il club offre al ragazzo un ingaggio di 8 milioni a stagione comprensivi di bonus, Donnarumma, pur volendo continuare in rossonero, rimanda ogni decisione al suo agente che però non si smuove da cifre ben più alte (oltre 10 milioni). Il problema ulteriore riguarda le commissioni: una dozzina di milioni che il Milan sarebbe disposto a riconoscere solo in presenza di un contratto a lunga scadenza, non certo per un biennale (ipotesi raiolesca). Insomma, la situazione è complicata e può essere sbloccata solo e soltanto da un tale: il diretto interessato.

E poi c'è Ronaldo. Non sprecheremo tempo per scrivere che l'attaccante della Juve è fortissimo, né metteremo in discussione siffatto campione per un paio di partite sbagliate (per quanto importanti). I suoi numeri? Impressionanti, e non c'è neanche bisogno di spiegare perché.
Ma la domanda è un'altra. Cosa dovrebbe fare la Juventus con siffatto giocatore, in questo preciso momento storico? Dovrebbe farne a meno. Ripetiamo, non è e non sarà mai una questione di campo (Ronaldo è fortissimo!), ma di conti da far quadrare e noie pandemiche.
Ronaldo e i suoi 80 milioni all’anno di costi - tra ingaggio al lordo e ammortamento -, sono una cifra molto poco sostenibile, soprattutto per un 36enne, per quanto capace e "resistente".
La Juve deve avere il coraggio di ripartire da una rosa diversa, meno dipendente dall’umore di un unico campione e più capace di gestire le sfide europee, cosa che - tra l'altro - ha sempre fatto nel "pre-Ronaldo". Per riuscirci deve ovviamente  passare da mercati molto più azzeccati rispetto ai recenti. L’attuale centrocampo dei bianconeri non è affatto composto da giocatori scarsi, ma neanche da pedatori di prima fascia, quelli che invece abbondavano fino a un paio di stagioni fa. La Juve deve ripartire da un monte ingaggi più basso e, soprattutto, dalle intuizioni che ha sempre avuto. Per farlo, deve sperare che Ronaldo cambi aria: all’inizio sembrerà una disfatta, sul lungo periodo diventerà una salvezza.

(Oh, come sempre si tratta di opinioni, non prendetele troppo sul serio).

E buona settimana a tutti, tranne a quelli dell'isola dei famosi: voi dovete dimagrire molto, in fondo ve la siete cercata.

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Sabato 4 Maggio 2024
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