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I suoi colpi di testa, la Roma che lo mette alla berlina: così si sciupa un talento. Tra offerte che latitano e valore che crolla: Zaniolo rischia di diventare una grande occasione persa

di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale
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Mi chiedo: se tra una settimana la Roma si ritroverà ancora con Nicolò Zaniolo, come riuscirà a riabilitare la sua immagine agli occhi dei tifosi? Parliamo di uno dei più importanti patrimoni della società, non un calciatore qualunque. Ma a meno che l'attaccante classe '99 da febbraio in poi non inizi a trovare la via del gol con una continuità ad oggi sconosciuta, difficilmente si riuscirà a ricomporre uno scenario da tutti felici e contenti. Nell'ultimo anno e mezzo una media realizzativa da centrocampista più che da seconda punta: 10 gol in 59 partite. Il tutto arrivato dopo due brutti infortuni che sembravano aver lasciato definitivamente alle spalle il periodo buio. Non è proprio così, meno segna e più fa rumore.

Nicolò Zaniolo è ufficialmente sul mercato perché dopo la partita di Coppa Italia contro lo Spezia ha deciso di batter ritirata. Ha chiesto la cessione e da metà mese in poi non è stato più disponibile: 'influenza' contro la Fiorentina, decisione del giocatore contro lo Spezia. In realtà la sostanza non è cambiata da un giorno all'altro ma a cambiare è stata la posizione della società. Compatta. Tiago Pinto prima, José Mourinho poi: uniti come mai negli ultimi mesi. Ma a che pro? Difficile comprendere la strategia perché se, come Mourinho ha detto, offerte per Zaniolo all'altezza delle richieste non ce ne sono e difficilmente ne arriveranno, dal 1° febbraio ci sarà da fare i conti con Zaniolo. Che ha un contratto in scadenza nel 2024 che non voleva rinnovare prima perché non c'era accordo sulle cifre. Figurarsi adesso.

La querelle rinnovo è cristallizzata da più di un anno. Il suo agente che chiede quattro milioni netti a stagione per firmare un nuovo contratto con la Roma, Tiago Pinto che - in virtù dei numeri appena raccontati - non crede basti un gol in finale di Conference League per pretendere tale cifra. Poi però fino alla scorsa estate chiedeva 50 milioni di euro ai club che volevano acquistarlo. "Ma allora se chiedono quella cifra, che ci dia ciò che chiediamo", la controreplica dell'agente di Zaniolo. E la trattativa s'è sempre fermata qui, dinanzi a questa diversità di vedute.

Poi però il tempo passa. E a posteriori c'è da dire che quella sorprendente convocazione azzurra che arrivò più di 4 anni fa non fu passaggio ideale per la carriera di un ragazzo che da un giorno all'altro s'è trovato travolto dalle luci dalla ribalta rimanendone abbagliato. All'inizio va tutto bene, la valutazione si impenna settimana dopo settimana, poi però i due infortuni allontanano il campo e avvicinano i problemi. E alla ripresa, dopo un lungo calvario, non è più la stessa storia. Perché intanto non ha più 19-20 ma 22-23 anni e oggi - in un mercato dove i direttori sportivi ti chiedono prima l'età e poi il nome del calciatore - è questo dettaglio da non trascurare. E poi perché la crescita non è proseguita in linea con le aspettative.

Passano le stagioni. Zaniolo non trasforma il potenziale in atto ma chi gli è vicino e la Roma (vista le richieste per il rinnovo, viste le richieste per la cessione) lo trattano già come tale. E il giocatore si sente tale, in campo e fuori, anche se poi i segnali non vanno in quella direzione. Ricordate giugno? Poi il rapporto s'è ricomposto, ma in quell'occasione Mancini lo escluse dai convocati per motivi disciplinari. Zaniolo avrebbe bisogno di tranquillità per crescere. Di allontanarsi dai riflettori per mostrare quel talento che si sta sciupando per alimentare tormentoni da cronaca rosa più che sportiva. E invece è nella bagarre più totale perché s'è autoproclamato sul mercato senza una vera offerta da accettare.

Non ha fatto meglio la Roma. Fallite le cessioni di Karsdorp e Shomurodov, la società l'ha smascherato addossandogli tutte le colpe senza però avere un piano per la sua cessione: chiede almeno 35 milioni ma riceve solo offerte meno consistenti perché oggi tutti sanno che lui per la Roma è un problema. E che in estate - a un anno dalla scadenza del contratto - quella valutazione dovrà abbassarsi e anche drasticamente. Magari si abbasserà già questa settimana, magari no. E se poi si abbassa, da dove arrivano i fondi per acquistare il suo sostituto e anche un centrale di piede mancino?
Da qualsiasi prospettiva la si guardi, insomma, quella di Zaniolo è storia che rischia di narrare grossi rimpianti. E sarebbe un peccato: il suo talento meriterebbe un altro racconto.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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