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Bisogna saper spendere: così Galliani ha costruito un Monza che già tallona le big. Tra riscatti fissati e il colpaccio in attacco: c'è di nuovo lui sulla cresta dell'onda

di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale
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Un'Araba Fenice più che un Condor. Adriano Galliani è risorto dalle ceneri di un 2017 che sembrava dovesse sancire la fine della sua avventura nel mondo del calcio dopo 31 anni di Milan. La fine della lunga parabola Berlusconi col passaggio del club rossonero a Yonghong Li fu evento che riportò Galliani nelle aziende Fininvest, lì dove tutto ebbe inizio. Con ruoli di primo piano, anche con prospettive politiche importanti.
Tutti ruoli di grande prestigio, ma quella di Galliani è un'altra storia. E' la storia di un dirigente che con Berlusconi alle sue spalle sa di poter gestire una società di calcio come nessun'altra azienda. Di un dirigente che preferisce un colpo di mercato a una seduta parlamentare.
Galliani ben presto capì di trovarsi fuori contesto e nel settembre 2018, pochi mesi dopo esser stato eletto Senatore, non ci pensò due volte a rimettersi in sella ripartendo dalla Serie C. Perché questo è il suo mondo e il Monza, a ben pensarci, è la chiusura del cerchio.

Guai a parlare di miracolo. La scalata del Monza è figlia di tanti soldi spesi ma non sperperati. E' figlio di uno schema consolidato e di persone giuste al posto giusto. Di risultati che puoi ottenere rapidamente solo se programmi investimenti ingenti. "Il nostro bilancio non può essere a posto, nel senso che Silvio Berlusconi come fa a portare una squadra dalla Serie C alla Serie A coi bilanci a posto?", ha ricordato Galliani dopo la salvezza raggiunta. Per Calcio&Finanza, solo per arrivare in Serie A, il Monza ha speso 116 milioni di euro. Tanti altri soldi sono stati poi spesi per mantenere la categoria e non è un caso se oggi il Monza, al suo primo anno in Serie A, ha già gli stessi punti di Fiorentina e Torino. Perché bisogna saper spendere e chi meglio di chi spendendo bene ha vinto tutto?

Oltre 40 milioni di euro già investiti per la prossima estate
Il Monza ripartirà in queste prime settimane di programmazione portando a compimento il mercato della scorsa estate. In quell'occasione molti degli acquisti più importanti furono definiti vincolando il riscatto alla salvezza e quella salvezza la scorsa settimana è arrivata, anche con largo anticipo. Da Petagna a Pessina, da Caprari a Pablo Marì, passando per Cragno: 45 milioni di euro per riscattare alcuni dei protagonisti della stagione brianzola. Una scelta che, inevitabilmente, condizionerà anche il mercato estivo. Un mercato che prevederà altrettanti investimenti perché l'idea è quella di alzare l'asticella. Aumentare la competitività interna della rosa con l'ambizione di chi non ha mai partecipato solo per partecipare.

Chi andrà via, chi arriverà: l'obiettivo numero uno è un grande 9
Costruito in parte anche sui prestiti, il Monza a fine stagione perderà alcuni dei giocatori arrivati solo a titolo temporaneo. E' il caso dei calciatori della Juventus Ranocchia e Rovella, è il caso di Stefano Sensi, centrocampista dai colpi importanti ma sempre più vittima delle sue precarie condizioni fisiche. Ci sono poi i prestiti di Izzo e Marlon, ci sono poi i possibili addii di calciatori appartenenti più al passato che al presente come Valoti e Barberis. Spazi che verranno liberati e da riempire, slot sui cui Adriano Galliani sta già cominciando a lavorare: in estate arriveranno almeno due centrali di difesa, un terzino destro e un centrocampista. E poi, obiettivo degli obiettivi, un grande centravanti. Perché Galliani che regala solide realtà ma anche sogni già la scorsa estate ci provò con Dybala e questa volta non vuole fallire l'appuntamento con un 9 di grande nome. Chi? Zlatan Ibrahimovic, non è un mistero, anche a 41 anni è pupillo di Berlusconi, ma lo svedese se continuerà a giocare un altro anno lo farà al Milan. Si monitorano poi le mosse di Mauro Icardi qualora dovesse interrompere la sua avventura al Galatasaray, così come quelle di Edin Dzeko, in scadenza con l'Inter. L'occasione giusta non è ancora maturata, siamo ancora a quattro settimane dalla fine della stagione. Ma l'idea è ben salda in mente: regalare all'allenatore un centravanti.

Palladino, Modesto e... Braida. Galliani pronto a riabbracciare il suo amico fidato
Già questa settimana Adriano Galliani potrebbe annunciare la conferma di Raffaele Palladino come allenatore del Monza 2023/24. L'amministratore delegato brianzolo sa di aver avuto una grande intuizione lo scorso settembre e ora vuole dar seguito alla sua scelta, blindando un allenatore che il Monza ha allevato in casa e che ora vuole far crescere di pari passo con le ambizioni della società.
Il Monza è riconoscente a Palladino, Palladino è riconoscente al Monza: con questi presupposti non sarà difficile arrivare a un accordo per portare avanti un lavoro che da 11 mesi conta anche sull'operato di François-Joseph Modesto. E' lui a presiedere i primi incontri di mercato, ad avere i primi incontri con dirigenti e procuratori per le prime valutazioni. E' lui il primo a vidimare acquisti e cessioni, salvo poi lasciare l'ultima parola a Galliani.
Fino allo scorso anno insieme a Filippo Antonelli, Modesto la prossima estate oltre al ds Michele Franco dovrebbe ritrovarsi in squadra anche lo storico braccio destro di Galliani, quell'Ariedo Braida che oggi è Consigliere Strategico della Cremonese ma che ben presto potrebbe ritrovarsi in 'famiglia'.
Già, perché oggi lo scenario è questo: Berlusconi, Galliani e Braida ancora una volta insieme ai vertici di un club di Serie A che non è il Milan. Chi l'avrebbe mai detto nel 2017?

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Domenica 19 Maggio 2024
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