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Allegri non torna alla Juve. Da Paratici a Chiellini, ecco tutte le cose che gli fanno dire no. Aspetta il Real, con Zidane a Torino? Ma anche Inter se Conte non resta e Napoli. Effetto Mourinho: Sarri verso Tottenham, niente viola

di Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

L’effetto Mourinho ha fatto saltare in aria quelle piccole-grandi certezze di radio-mercato, ma anche le idee e le convinzioni di molti presidenti che devono rispondere ai Friedkin. Diciamolo: la Roma ha fatto un gran colpo strategico, di marketing, d’immagine, di comunicazione. Qualche dubbio potrebbe venire sul momento calcistico di Mou dopo gli ultimi insuccessi, ma l’Italia e una piazza come Roma sicuramente gli faranno tornare grandi motivazioni e gli ridaranno la fame dei tempi d’oro.

Dunque, gli altri come risponderanno?

C’è qualcuno che la risposta l’aveva già data, trattasi di Massimiliano Allegri. Ricordate il pranzo pasquale con Agnelli, i rumors e le possibilità di tornare alla Juve per riaprire un ciclo? Dimenticate tutto. Con tutta la giusta cautela visto il caso-Sarri, la decisione è presa: Allegri non tornerà alla Juve. E del resto, diciamolo: chi glielo avrebbe fatto fare?

Dopo cinque scudetti, undici trofei complessivi, potrebbe fare soltanto peggio e magari beccarsi anche le contestazioni e le responsabilità di questo momento difficile. Ma, al di là di questo, la Juventus non è in grado neppure di garantire tutto quello che Allegri avrebbe voluto per iniziare un discorso, tipo l’addio a Cristiano Ronaldo che è un ostacolo ingombrante per qualunque programma tecnico, l’allontanamento di Paratici (il suo grande nemico) e di Nedved, il rinnovamento della squadra, molta voce in capitolo sul mercato e il pensionamento di bandiere come Buffon e Chiellini, forse anche Bonucci, che sono ormai troppo ingombranti e si vede anche dai loro atteggiamenti quando stanno in panchina alle spalle di Pirlo. Sembrano allenatori aggiunti. Insomma, tutto questo non succederà e di conseguenza Allegri non tornerà alla Juventus. La decisione è presa anche se, inutile ripeterlo, fino alle firme sui contratti nel calcio vale tutto e il contrario di tutto. Comunque, l’Allegri di questi giorni sembra deciso e convinto.

Potrà cambiare qualcosa se John Elkann decidesse di cambiare tutto il management, dal presidente Agnelli in giù, per avviare un nuovo progetto sportivo?

Difficile, ma a quel punto riparliamone. Allegri però ha le idee chiare: sta aspettando il Real Madrid. Nei mesi scorsi c’era già stato un contatto, in questi giorni, dopo la bruciante eliminazione dalla Champions, Florentino Perez sta decidendo cosa fare del futuro di Zidane e in generale come rilanciare un Real che non ha mai entusiasmato e con diversi giocatori a fine ciclo. Nella lista degli allenatori c’è anche Allegri, per sapere basta aspettare qualche giorno. Questa soluzione potrebbe liberare Zidane che sulla sua strada ha da tempo la Juventus. Operazione fattibile?

Difficile a dirsi, tutto ruota attorno alla partecipazione o meno alla Champions League e questo problema non è solo della Juve, ma di almeno quattro delle cinque squadre in corsa per i posti che contano. E prima di scegliere l’allenatore oltre alla Juve anche il Napoli, la Lazio, forse anche il Milan, vogliono capire quale Europa dovranno battere e quanti soldi entreranno in cassa. Ma lo stesso Gasperini è pieno di tentazioni e di suggestioni.

E, tornando Allegri, oltre al Real ha pure De Laurentiis fra i corteggiatori. Il presidente del Napoli sta facendo da settimane uno screening a tutto tondo, sta parlando e sondando gli allenatori che più gli piacciono per capire, per farsi un’idea, per valutare le richieste tecniche ed economiche. Alla fine potrebbe uscire anche un nome mai spifferato, come Mourinho alla Roma, ma, ribadiamolo, nessuna decisione sarà presa prima di sapere se per il Napoli sarà Champions o Europa League. Di sicuro è stato sondato anche Spalletti, l’ex interista indubbiamente piace. Manca però l’ultimo pezzo del percorso, la trattativa non è alla stretta finale. Il discorso, diciamo così, è congelato.

Fra l’altro il ritorno sul mercato di Sarri potrebbe scompaginare molto. Fino a pochi giorni fa c’era la convinzione che l’allenatore toscano sarebbe finito alla Roma, la virata su Mourinho forse ha sorpreso anche lui: adesso dove andrà? De Laurentiis lo riporterebbe volentieri a Napoli, Sarri era scettico fino a qualche tempo fa, ma adesso chissà? Con un bel progetto tecnico forse si potrebbe anche convincere. Di sicuro il Tottenham sta parlando con il suo agente Ramadani, ma piace anche all’Arsenal. E un paio di club spagnoli hanno chiesto informazioni. Pista chiusa, invece, quella che porta alla Fiorentina. Rocco Commisso ha bloccato tutto il mercato per concentrarsi sulla salvezza e ricomincerà a pensare all’allenatore soltanto quando avrà la certezza della serie A. Sarri comunque non è più stato contattato direttamente dai viola dall’autunno scorso e in questi mesi hanno sondato il terreno soltanto degli intermediari. L’ipotesi resta remota, Sarri e il suo procuratore hanno altre idee. Servirebbe un attacco frontale di Rocco con un programma molto ambizioso. Difficilissimo, se non impossibile.

Attenti anche al Milan. Pioli meriterebbe la conferma per il lavoro che ha fatto, per come ha fatto crescere la squadra, ma conosciamo bene i meccanismi del pallone. Senza Champions anche la sua panchina potrebbe saltare. Fra l’altro ricorderete che un anno fa fu confermato forse soltanto per il Covid che ha stravolto i piani di tutti, il fondo Elliott e Gazidis avevano praticamente chiuso con Rangnick che poi si tirò indietro. Che succederà se il Milan dovesse non andare oltre l’Europa League? Tornerebbe i vecchi amori? Per Pioli speriamo di no, ma oltre a Rangnick anche Spalletti era una delle ipotesi per il dopo Giampaolo, fu l’ex Inter a dire no ai rossoneri. Torna buono? Vedremo.

Stranamente ci sono voci anche attorno a Gasperini. E qui non c’entra la Champions o meno, non è un problema dell’Atalanta. Inutile dire che il lavoro dell’allenatore torinese è sotto gli occhi di tutti e il Tottenham che sta cercando un allenatore che faccia giocare bene, in modo spettacolare (abbiamo detto di Sarri), ha avviato anche la pratica Gasperini. Ma alla finestra ci sarebbe anche la Juve, una parte della dirigenza juventina vedrebbe bene il suo ritorno in società come manager principal. Gasperini sa che Percassi non lo ostacolerebbe in segno di riconoscenza e, nel caso, la soluzione per l’Atalanta potrebbe essere De Zerbi. L’allenatore del Sassuolo intanto ha un contatto forte con lo Shakhtar, aspetta di parlare con la sua società, ma (terza ipotesi) piace anche alla Fiorentina.

Infine, non possiamo non parlare dell’Inter e di Antonio Conte. L’impresa-scudetto è straordinaria, fra mille difficoltà economiche della società, con la proprietà lontana, grazie al suo lavoro iper professionale, quasi maniacale (in senso strabuono), ha creato un gruppo che ha superato tutte le difficoltà, portandolo alla conquista anticipata di un tricolore storico. Resterà in nerazzurro?

La settimana scorsa abbiamo elencato per sommi capi le cose che Conte chiederà a Zhang in un incontro che ci sarà in questi giorni. Soprattutto andrà chiarito l’aspetto economico e societario, quante possibilità ci sono che i cinesi restino e quante invece che l’Inter sia venduta. Di conseguenza si sapranno i piani tecnici e di rafforzamento anche per puntare o meno a fare grandi cose anche in Champions come vorrebbe Conte. Se l’allenatore avrà le risposte che si aspetta sarà ben felice di restare leader di questa squadra che letteralmente lo adora, in caso contrario sapete che Conte è uomo da grandi decisioni. L’ha già fatto alla Juve sette anni fa.

Marotta, ovvio, spera che il progetto-Conte continui, ma vuol sapere anche lui cosa accadrà e nessuna meraviglia se fra quelli allertati c’è anche Max Allegri. I grandi dirigenti non si fanno mai trovare impreparati e, fermo restando che eventualmente Marotta farà di tutto per convincere Conte a restare, extrema ratio, la soluzione Allegri potrebbe essere l’ideale. Tutto in pochi giorni, entro la fine del mese sapremo.

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