Real Madrid, Joselu: "Due anni sugli spalti da madridista. Contento di quello che ho dato"
La quindicesima Champions League per il Real Madrid e una gioia sconfinata per Joselu. Anche se la finale di ieri a Wembley non ha riservato un lieto fine per l'underdog-Borussia Dortmund, il destino ha voluto riservare un'emozione indescrivibile per l'attaccante 34enne delle merengues, che due anni fa assistette al trionfo del Madrid contro il Liverpool in veste di tifoso però, da spettatore, a Parigi.
Una favola ad occhi aperti. Diventata realtà, e ora la punta centrale che ha siglato la doppietta contro il Bayern Monaco nella semifinale di ritorno, staccando il ticket-finale per Carlo Ancelotti e compagni, si gode la scena trionfale a Wembley. "Bisogna cogliere i momenti e nella mia carriera l'ho imparato. Mi ispiro a Kroos, a Ramos, ai giocatori che vogliono vincere e continuare a vincere. Questo culmina in giornate come quella di oggi", il racconto di Joselu ai taccuini di Marca.
Come reputi la tua stagione?
"Quando arrivi qui sai le caratteristiche che hai. Sono un giocatore diverso per la squadra, è una risorsa in più che il Madrid non ha avuto negli ultimi anni e funziona bene, quando hai dei titoli funziona bene. Sono contento di quello che ho potuto dare, credo di essere stato accolto bene dallo spogliatoio".
Come è stato capito dall'esterno?
"Il Madrid ha questo dono, soprattutto in questa competizione. Il resto delle squadre lo vede con l'incertezza di quello che potrebbe accadere. Credo che noi 25 della squadra abbiamo lavorato molto bene, dando il nostro contributo. In due anni sono stato sugli spalti e sono madridista da sempre... ma finché non sei dentro non sai cosa sta succedendo. Abbiamo iniziato lunedì con 300 persone a Valdebebas che facevano interviste e ti rendi conto di cosa sia questo club".
Come riesci a ribaltare la situazione?
"Parliamo tra di noi, sappiamo che ci saranno questi momenti e quando succedono queste cose le superiamo".