In Francia volano gli "allenatori senza licenza": la rinascita del Lione merito di Sage
Will Still ha fatto scuola. Il caso del tecnico del Reims, allenatore senza patentino, aveva costretto il suo club a pagare multe salate per farlo sedere in panchina (con ottimi risultati). Lo stesso sta accadendo a Lione, dove Pierre Sage ha risollevato una squadra che sembrava in crisi nerissima.
Lo scorso 26 novembre, la sconfitta contro il Lille era costata il posto a Fabio Grosso, che aveva preso il posto di Laurent Blanc. Il Lione era ultimo con 7 punti conquistati in 13 partite e così il presidente Textor ha deciso di affidarsi al tecnico "di casa", senza esperienza nell'élite: Pierre Sage, classe 1979, "è il cervello più grande che abbiamo nel club, nella nostra Academy", aveva riconosciuto Textor. Ma mancava la licenza necessaria per allenare in Ligue 1 (licenza BEPF o UEFA A): così, l'Olympique Lione paga una multa di 25.000 euro ogni volta che siede in panchina. Un salasso che, almeno per ora, è indolore: con 15 vittorie, un pareggio e cinque sconfitte in 21 partite, l'OL è ora decimo con 35 punti, 12 sopra la zona retrocessione e appena sette dall'Europa.
Ma Sage ha fatto di più, riportando il Lione in finale di Coppa di Francia dopo 12 anni grazie al successo ottenuto ieri contro il Valencienne. Adesso Lacazette e soci attendono la vincente di PSG-Rennes: "Molti ci consideravano retrocessi dopo la 14ª giornata, è un momento emozionante. Dobbiamo essere ambiziosi e lottare per entrare in Europa, anche attraverso il campionato", ha dichiarato il tecnico. "Mi sono posto due obiettivi: salvare la squadra e ottenere il tesserino da allenatore per far risparmiare al club 25.000 euro a partita", ha poi concluso sorridendo. Una bella storia che potrebbe avere un finale lieto per tutti: un trofeo per il Lione e un contratto a lungo termine per Sage.