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ESCLUSIVA TMW - Cenaia, primi 3 punti in D. Manfredi: "Ci faremo rispettar da tutti, senza porci limiti"

di Claudia Marrone

"Dopo lo schiaffo subito contro la Pianese non era facile e scontato rialzarsi, ma durante la settimana avevamo lavorato sodo, facendo tutto quello che il mister ci chiedeva, ci siamo allenati davvero bene, e credo che domenica si sia giocato da squadra un'ottima gara: il match d'esordio è stato un test, serviva forse un po' di adattamento a una categoria nuova per tanti di noi, ma la reazione è stata fondamentale": nell'intervista esclusiva rilasciata a TuttoMercatoWeb.com, ha esordito così l'attaccante del Cenaia Leonardo Manfredi, che ha messo il doppio timbro nella prima storica vittoria della formazione toscana (neopromossa in D), maturata domenica contro il Real Forte Querceta.

"Chiaramente per i due gol sono felice - ha proseguito poi il classe 2002 - ma la cosa più importante è aiutare la squadra a fare sempre meglio di gara in gara, stessa cosa che voglio fare io. Questi devono essere gli obiettivi, fare sempre meglio e farci rispettare da tutti gli avversari, senza porci limiti".

Sei al tuo terzo anno in Serie D, perché la scelta di sposare il progetto di una neo promossa?
"Negli anni passati non ho maturato chissà quale minutaggio, ma sono stati stagioni di grande crescita personale, a fianco di calciatori di livello come Benedetti, Regoli e Riccobono, che mi hanno insegnato davvero tanto: ora voglio mettere in pratica tutto quello che ho imparato, voglio che questo sia un po' il mio anno zero. Mi alleno sempre a mille, ho voglia di dimostrare, e Cenaia è l'ambiente giusto, non potevo fare scelta migliore".

Che ambiente hai trovato a Cenaia?
"Qua c'è un bel clima, è un ambiente molto familiare, dove siamo tutti uniti e pensiamo al bene della squadra: questa è la cosa più importante, perché può colmare quel gap che adesso c'è con squadre più navigate. Ma, come dicevo prima, la nostra intenzione è quella di farci rispettare da tutti, al netto dell'avversario si gioca sempre 11 contro 11, e vince chi ha più fame. Sempre partendo dal presupposto che nessuno scende in campo per perdere".

Il vostro non è certo un girone semplice. Che stagione ti aspetti?
"I miei anni in D sono sempre stati in questo girone, che si è sempre rivelato combattuto fino all'ultima giornata, non credo sarà differente quest'anno. È un bel raggruppamento, molto fisico, si gioca anche su campi stretti, l'aspetto tecnico qua conta. Ci sono molti giocatori forti che alzano il livello, e vincere è sempre complicato. Ma del resto, le cose più belle sono proprio quelle più difficili".


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