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Mirri: "Dopo il 30 giugno il Palermo non chiuderà. Come società mi ispiro il Pisa di Knaster"

di Claudia Marrone

Nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il presidente del Palermo Dario Mirri ha ovviamente parlato anche di campo e futuro societario: "Siamo a un terzo del campionato, è presto per tirare le somme, la squadra sta facendo il meglio possibile, se sarà sufficiente lo vedremo. La mia sensazione è che in C vince chi fa meno errori e chi ne sa approfittare. E diciamolo chiaro, anche dopo il 30 giugno il Palermo non chiuderà in nessun caso. Ci sarà continuità aziendale e a quella data la società non avrà un euro di debito. La trattativa societaria è delegata a seguirla un advisor finanziario di grande livello come Lazard. L'interlocutore più interessato è un fondo di soggetti non italiani, non ha esperienza nel calcio e vede nel Palermo un'opportunità di investimento fra 3 e 5 anni. Potrei restare? Sì, anche in posizione di minoranza. Diciamo che il modello è quello del Pisa dove Knaster ha acquisito la proprietà ma la continuità è assicurata da Corrado che mantiene il ruolo di presidente. La richiesta di Di Piazza incide, certo, stiamo tutti aspettando la decisione del tribunale di Catania. Più che ottimista o pessimista, sono determinato a cercare la soluzione, ovvero trovare un partner forte per il Palermo".


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