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Lecco, Foschi: "Armellino? Lo stiamo trattando, come Marrone. E non ci demoralizziamo"

di Claudia Marrone

"Le tempistiche sono state perfette: ora è arrivato il direttore e devo dire che in pochi giorni abbiamo messo in piedi tante belle cose. Vogliamo portare in campo una squadra che possa giocarsela con tutti. La società si sta ristrutturando, magari verranno coperti anche altri ruoli perché si sta prendendo coscienza della categoria: guardate a livello sanitario, sfido chiunque a trovare un’organizzazione così": così, come si legge su leccochannelnews.it, il tecnico del Lecco Luciano Foschi, che ha parlato nel corso della conferenza stampa nella quale è stato presentato anche il neo Ds Domenico Fracchiolla.

Spazio subito al mercato: "Abbiamo dimostrato a tutta Italia che i nomi contano niente. Io voglio portare avanti questa politica, se poi il direttore mi porta Messi sono contento. Il messaggio lanciato è importantissimo: importante è trovare under bravi. Zeman anni fa ha vinto senza nomi, ma gli Immobile e Insigne venivano dalla Primavera del Napoli. Sappiamo che ci sarà da soffrire, ma non dimentichiamoci ciò che abbiamo fatto quest’anno: la mia squadra deve lottare su ogni pallone, se vince sette duelli su undici probabilmente avrò vinto la partita. Portiamo avanti la politica legata al territorio e alla disponibilità. A breve annunceremo dei giocatori che saranno funzionali, che io voglio: dell’età mi frega poco, mi serve gente che corra come Buso e Pinzauti là davanti. Armellino? Lo stiamo trattando, come Marrone e in questo periodo siamo diventati matti. Non bisogna demoralizzarsi se non arriva il nome, l’anno scorso veniva detto che la società non sarebbe voluta andare in Serie B: c’erano cinque milioni di buoni motivi".

Conclude su una nota a come la squadra ha reagito di fronte alla situazione giudiziaria che ha poi riconfermato, come aveva fatto la Covisoc, il Lecco in B: "Non è semplice a livello psicologico, perché c’è anche il mercato che sposta. Abbiamo vinto, quindi i nostri giocatori sono appetibili: mi metto nella loro testa e capisco che non è facile rimanere nel limbo. Cerco di farli star bene, perché poi devo urlargli dietro per farli correre. Poi ognuno fa le sue scelte: qui non voglio gente che non ci vuole rimanere perché c’è da correre e sudare".


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