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Giana, Albè verso l'addio: "Non posso più allenare. E l'esonero di Ardito mi ha pesato molto"

di Claudia Marrone

La vittoria di Lucca potrebbe davvero essere l'ultima gara del lunghissimo ciclo di Cesare Albè sulla panchina della Giana Erminio.
Un percorso iniziato nel lontano 1995 e stoppato il 30 maggio del 2018, quando l'allenatore annunciò il suo addio alla panchina (pur rimanendo nel club come vice-presidente con delega all'area tecnica), ma ripreso il 27 settembre 2019 dopo le esperienze in panchina di Raul Bertarelli e Riccardo Maspero, che non dettero però la svolta alla squadra.
A ogni modo, adesso, sembra davvero definitivo l'addio al "calcio giocato", come ha annunciato lo stesso Albè nel post partita di ieri: "Può essere che sia l'ultima partita mia, o la penultima, visto che mercoledì giochiamo. C'è stato l'allontanamento di Andrea Ardito, che è un ottimo professionista e un'ottima persona, scelto da me, e se c'è stata una sorta di fallimento la responsabilità è anche mia: Ardito ha fatto l'allenatore, ma le sue scelte sono state tutte condivise da me, per cui l'allontanamento suo è un dispiacere, una sconfitta per tutti. Io sono qua perché sono il vice presidente, sono un dirigente della Giana, sono a servizio della Giana, ma questa faccenda mi è pesata molto. Io l'allenatore non riesco a farlo, per i miei problemi, per i miei 70 anni, quindi vedremo cosa dirà il nostro presidentissimo: si gioca ogni tre giorni, e non si ha neppure il tempo di poter decidere qualcosa. Non solo, a chi dovesse arrivare dovremmo anche fare i tamponi, per cambiare subito non ci sono tempi tecnici".


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