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ESCLUSIVA TMW - Caferri: "Alla Giana 3 anni intensi. La C l'abbiamo meritata e vogliamo tenerla"

di Claudia Marrone

"L'avvio di stagione è stato un po' faticoso, il cambio di categoria si è sentito, dalla Serie D alla Serie C cambiano intensità e fisicità, e noi siamo anche una squadra giovane, ma ora che abbiamo questa onda positiva dobbiamo cavalcarla, e raccogliere il più possibile da questo buon momento. Che ci deve dare la carica per arrivare al nostro primo obiettivo, la salvezza": in un'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ha esordito così il difensore della Giana Erminio Lorenzo Caferri, a segno domenica nella gara contro il Legnago.

"Il gol è nato in modo un po' fortuito, lo riconosco! - prosegue il classe '99 - Ero nel posto giusto al momento giusto, e chiaramente sono molto felice, perché ho dato un contributo in più affinché tutto si incanalasse nei giusti binari e arrivassero i tre punti".

Tre punti arrivati dopo il passaggio del turno in Coppa Italia. Quanto è stato importante vincere il match di questa parallela competizione?
"La Coppa è una competizione ufficiale, e quindi importante, nella quale è giusto dare sempre il massimo per giocarci tutte le nostre carte, anche in ottica futura. E in ottica di campionato, perché è una competizione che ci permette di metter minuti nelle gambe, di confrontarci con calciatori pari categoria, di avere entusiasmo se le gare vanno poi bene. Abbiamo centrato due vittorie in trasferta, è una spinta in più per noi".

Accennavi alle trasferte: in casa sembrate soffrire un po'. È solo un caso o un ruolino di marcia da invertire?
"Direi una tendenza da invertire, perché soprattutto per le squadre che devono per prima cosa salvarsi, le mura amiche devono diventare un vero e proprio fortino. Abbiamo la fortuna di poter lavorare con la classica settimana standard in vista del match contro la Pro Vercelli, e vogliamo conquistare tre punti per portare anche ai nostri tifosi ancora più euforia, lo meritano".

Siete comunque una squadra che appare in crescita: anche dall'interno la sensazione è questa?
"Stiamo affrontando un percorso di crescita, e credo che dopo ogni allenamento si esca dal campo avendo migliorato qualcosa, come dobbiamo fare ogni volta che scendiamo in campo per la gare ufficiali. La C implica un dispendio fisico ed energetico, come dicevo prima, ma noi ce la stiamo mettendo tutta".

Sei al tuo terzo anno in biancoceleste. Un anno in C, la retrocessione, l'immediato ritorno tra i pro: come stai vedendo la società?
"Sono stati tre anni per me intensi, ho vissuto il dolore sportivo di una retrocessione ma anche la gioia di esserci ripresi quello che meritavamo, noi come squadra sì, ma anche al società, che non ci ha mai abbandonato e non ha mai perso il DNA di grande famiglia. Anche lo scorso anno ci ha dato forza, facendoci sentire sereni anche quando abbiamo rischiato di perdere la promozione perché ci eravamo fatti recuperare parecchi punti, e questo è stato per tutti noi molto importante. E anche per rispetto a chi crede in me e nei miei compagni, questo è un motivo in più per dare tutti noi stessi e mantenere quello che ci siamo conquistati".


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