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Crotone, Longo: "Deve scegliere gente che crede nel progetto, ne abbiamo bisogno"

di Daniel Uccellieri

Emilio Longo, tecnico del Crotone, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la rivelazione Monopoli. Queste le sue parole riportate da Ilrossoblu.it: "Stiamo lavorando sugli errori che stiamo commentendo per corregerli ed eliminare gli aspetti negativi della squadra. Iniezioni di fiducia che abbiamo daparte di tutti, vogliamo uscire da questa negatività. È la squadra che difende male non la difesa. Dobbiamo migliorare le pressioni alte ed evitare di perdere palla in fase di ripartenza, troppe volte consegniamo la palla agli avversari mentre la squadra è aperta. Bisogna essere consapevoli che ognuno è chiamato a fare un metro in più. le prime pressioni devono essere pressioni vere e non accennate, bisogna sacrificarsi quando c’è la necessità di farlo stando tutti sotto palla. quando abbiamo una difficoltà la squadra non è riuscita a reagire, significa che non siamo ancora squadra, e quindi è il momento di sacrificarsi tutti e un po’ di più soprattutto quando non abbiamo palla".

"Devo scegliere gente che crede nel progetto. All’inizio ho messo in campo le potenzialità più importanti che avevamo, ma le potenzialità sulla carta in campo si devono tramutare in prestazioni. Io ho dato la possibilità a tutti, sono stato amorevole e accogliente prendendomi le responsabilità. Ma ora abbiamo bisogno di gente che, al di là del curriculum, creda fortemente nel progetto. C’è un progetto nuovo, c’è una società che ci crede e continua a farlo. Il progetto è sano. Non siamo il solito Crotone, possiamo diventare un nuovo Crotone. Non possiamo però accontentarci del compitino. In alcuni momenti delle partite c’è sempre qualcuno che fa spallucce o fa una corsa in meno. Io ho bisogno di gente che fa una corsa in più non in meno. Se vogliamo diventare una squadra con una identità e conservare il proprio blasone, dobbiamo correre di più tutti. Se mi posso fare un rimprovero è quello di non aver fatto capire a tutti qual è la mia ambizione e la mia umiltà. Sono finiti gli slot del buonismo, in campo voglio vedere gente che lotta, a prescindere dal risultato, che non molla dopo le prime difficoltà".

"Io non credo di dover fare passi indietro rispetto alle mie logiche di gioco. Noi dobbiamo essere una squadra che pressa alto, che orienti gli avversari, che studi l’avversario per mettere in risalto le loro difficoltà. Ogni volta che abbiamo fatto un passo indietro abbiamo perso identità e non abbiamo avuto benefici nella fase difensiva. La società ha puntato su di me perchè ho una logica di gioco, ad oggi quella logica non produce, quella logica deve essere portata fieramente in mezzo al campo e deve essere portata da qui alla fine. Io so l’incarico che mi è stato dato, so la vicinanza della società, se sono qui è perchè mi valutano per quello che vedono durante la settimana e, fortunatamente, non solo per i risultati della domenica, per quelli non dovrei più essere qui. Io devo essere Longo a tutti gli effetti, non devo più snaturare o fare un passo indietro. La gente mi deve seguire, chi vuole deve seguire questa logica".

"Manifesto un dispiacere per la contestazione del pubblico nei confronti della società. La società non lo merita. Probabilmente chi deve essere sotto l’occhio del ciclone è allenatore, la responsabilità e del gruppo squadra. Io penso che la società abbia fatto un qualcosa che non è stato ancora capito del tutto. Ha provato nel progetto di ridimensionamente sotto l’aspetto economico, ma un ridimensionamento che avesse l’opportunità di costruire il Crotone. La drezione generale ha fatto un lavoro parsimonioso cercando di accontentarmi su tutto per quelle che sono le oogiche di un budget non infinito. La società ci dà il meglio io e la squadra dobbiamo alzare le prestazioni. Vero è che la squadra non merita 20 punti, ma nemmeno sette. Dobbiamo ripagare la fiducia che la società ha riposto in noi".


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