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Reggina, Cardona: "All'inizio dovevamo inseguire tutti. Ora le cose sono cambiate"

di Tommaso Maschio

“Con Saladini ci siamo conosciuti quando mi ha chiamato per propormi il ruolo di presidente. Inizialmente rimasi anche sorpreso seppur lusingato, perché non mi sarei mai aspettato una proposta del genere. Inevitabilmente ci ho pensato, ho riflettuto, ho ragionato, ho approfondito. E alla fine mi sono convinto”. Intervistato dalla Gazzetta del Sud il presidente della Reggina Marcello Cardona parla così del suo approdo nella società reggina rivolgendo poi l’attenzione al campionato e al mercato: “La prima fase è stata molto difficile e complicata. Eravamo noi a dover inseguire gli altri, procuratori e dirigenti sportivi, calciatori, sponsor, Istituzioni. Poi col passare delle settimane le cose sono cambiate, chi ci concede i giovani sa che saranno valorizzati, la società è solida e credibile e i giocatori d’esperienza sono consapevoli di poter vivere stagioni importanti qui. - continua Cardona tornando sulla scelta vincente di affidarsi a Inzaghi - È corretto, però, fare una premessa, Stellone aveva fatto bene nei mesi precedenti, quando prese la squadra in crisi clamorosa e la guidò fino alla salvezza. Ma a un certo punto abbiamo preso in considerazione un’idea rivoluzionaria, visionaria della Reggina pensando a un tecnico che andasse al di là del preparato professionista e del sagace uomo di campo. Il primo nome fu Pippo Inzaghi, ne parlammo subito e poi come correttezza impone coinvolgemmo la direzione sportiva e ci fu una convergenza di opinioni. Passo decisivo? Quando Saladini andò a Formetera per incontrarlo e illustrargli il progetto”.


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