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Hellas-Grosso, ora è finita per davvero. Per non perdere il treno playoff

di Marco Frattino

Tra l'Hellas Verona e Fabio Grosso la storia è davvero finita. Senza lieto fine, perché il club scaligero ha deciso di cambiare tutto dopo la sconfitta interna contro il Livorno. Una situazione già precipitata qualche settimana fa, con la dirigenza intenzionata ad affidarsi a un nuovo allenatore ma alla fine ha sempre temporeggiato. In attesa di una scossa che non è arrivata. L'ex esterno che nel 2006 fu decisivo per riportare la Coppa del mondo in Italia adesso non è riuscito nel compito di tenere il Verona a stretto contatto con le posizioni che conducono direttamente in Serie A.

Anche i playoff sono a rischio. Perché l'Hellas non ha più ritrovato la vittoria dallo scorso otto marzo e i 49 punti, a due turni dalla fine della regular season, non mettono al sicuro l'approdo agli spareggi di fine stagione. Troppo poco per ambire al ritorno nella massima divisione, quattro punti nelle ultime sette partite disputate imponevano una scelta drastica che è poi arrivata nel corso delle ultime ore.

Due le idee per inseguire la A. Maurizio Setti ha da poco ammesso di aver esonerato Fabio Grosso e ora è di fronte un bivio, per salvare baracca e burattini: Zdenek Zeman oppure Alfredo Aglietti. Il boemo attende una chiamata da parte di un club da marzo 2018, quando il Pescara decise di interrompere il rapporto, e aveva già dato disponibilità a febbraio per un eventuale approdo a Verona. Il secondo, invece, è fermo da un anno dopo la retrocessione in C alla guida della Virtus Entella.


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