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Vitale e il silenzio dei dirigenti della Fiorentina: "Chiamarli così è una parola grossa"

di Alessio Del Lungo

Lo storico dirigente fiorentino Pino Vitale, nel corso della sua intervista rilasciata a TMW, ha parlato anche dei giocatori della Fiorentina che lo hanno deluso maggiormente nella finale di Conference League perso contro l'Olympiacos: "Le partite le devono vincere i campioni e Nico Gonzalez è il giocatore più importante della rosa. L'Olympiacos è una squadra modesta, mi aspettavo potesse fare la differenza. Non mi attendevo certo qualcosa da Belotti o Nzola, ma da lui qualcosa di importante sì. Le finali si possono vincere o perdere, ma il valore dei giocatori è quello. Italiano ha fatto discretamente, il materiale non è eccelso".

Non l'ha sorpresa che nessun dirigente ha parlato dopo la sconfitta?
"Quali sono i dirigenti? Chi c’è, Commisso che è il presidente, poi? Gli altri chiamarli dirigenti è una parola grossa, lo devono dimostrare con i fatti, a cominciare da Ferrari, che in tre giorni lo hanno fatto direttore generale, ma non per meriti. I giocatori erano delusi, li capisco. Non mi faceva paura l’Olympiacos, ma la Fiorentina è questa".

Chiudo chiedendole quale centravanti sceglierebbe sul mercato perché quello sembra essere il vero problema della Fiorentina.
"Bisogna essere bravi e guardare in Europa, in Italia non vedo un centravanti forte. Avrei messo due euro su Lucca anni fa, può fare bene come Scamacca. Altrimenti si cerchi gente all'estero, ma serve aver visto tante partite e avere osservatori buoni, cosa dove la Fiorentina mi sembra pecchi un po'".

Clicca qui per leggere tutta l'intervista a Pino Vitale.


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