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TMW - Sacchi: "Non mi sono scontrato con Allegri. Belotti è un eroe"

di Raimondo De Magistris
Fonte: Dal nostro inviato, Giovanni Albanese

"Le squadre che sono in finale di Champions giocano un calcio offensivo, con generosità ed entusiasmo. Non sono squadre tattiche, ma squadre che hanno strategia e hanno lavorato moltissimo per essere lì. In Italia serve innovazione, non si deve avere paura del nuovo. Serve un calcio ottimistico, il pessimismo e la routine ti uccidono. La creatività non deve essere inibita". Parole e pensieri di Arrigo Sacchi, presente quest'oggi al Salone del Libro di Torino.

Sacchi sulla Juventus: "Non mi sono scontrato con Allegri. La Juventus non è passata in Champions perché ha trovato una squadra che meritava di più".

C'è un problema allenatori? - Sacchi s'è poi soffermato su cosa, a suo avviso, non funziona nel calcio italiano: "Investiamo poco nei giovani, ci sono troppi stranieri e non abbiamo le strutture che hanno gli altri. I giovani da noi si allenano in strutture insufficienti. Poi c'è da fare un discorso sugli allenatori: quando diventavamo allenatori noi il supercorso di Coverciano durava un anno scolastico, ora 32 giorni. O eravamo cretini noi o sono super-geni questi".

Sacchi su Mancini: "Il suo arrivo è positivo, indubbiamente. Ma la Nazionale è il frutto di quanto fanno gli altri perché le nazionali giovanili incidono poco".

Sacchi sulle seconde squadre: "Possono far parte di un discorso giusto, ma non è l'unico. In Inghilterra, in Francia, in Olanda, in Austria e in Svizzera ci sono le academy e lì fanno in una settimana quello che noi facciamo in un mese".

"Belotti è un eroe" - "Belotti lo conosco da tanti anni, da quando era nell'Albinoleffe - ha detto Sacchi -. Merita tutto quello che sta ricevendo perché è un generoso, un eroe. Merita la Nazionale? Questo lo deciderà Mancini".


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