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TMW - Garlando: "Viareggio Cup marchio di qualità. Mancini parla quasi solo dei giovani"

di Lorenzo Di Benedetto
Fonte: da Torre del Lago, Niccolò Santi

Luigi Garlando, prestigiosa firma de La Gazzetta dello Sport, ha parlato dalla cena di gala al Teatro Puccini di Torre del Lago, nel giorno dell’inaugurazione della Viareggio Cup: “Si tratta di un marchio di assoluta qualità, è giusto che torni dopo il Covid. Anche Roberto Mancini ha parlato quasi solo di giovani, l’importanza di farli giocare. Quindi tornei come questo sono importantissimi. Il nostro attacco è composto da 3 giocatori che giocano all’estero; quindi, sbandierare questo successo delle italiane è sbagliato: è un successo dei club, ma i vivai devono crescere eccome, come accaduto in Germania. Sono molto più orgoglioso di ciò che ha fatto la nazionale all’Europeo che delle italiane in Champions”.

Si guarda troppo poco ai campionati minori?
“Paradossalmente, è più facile cercare un centravanti in Argentina che in Serie B. Dalla B si poteva pescare qualcosa, gli si dà ancora poco credito”.

Un ricordo personale sul Torneo di Viareggio?
“Ho un ricordo piacevole delle finali che si vedevano in tv. Quando ero bambino non c’era Sky, per cui la festa che dava il torneo di Viareggio era unica. Tra tutte le edizioni mi è rimasta particolarmente impressa quella che vinse il Toro di Gigi Lentini e Fuser: l’impressione di potenza che mi diede quel giocatore così atipico è impressionante. Galliani diceva che Lentini gli ricordava Gullit: il Lentini visto al Viareggio è stato uno dei più belli della sua carriera”.


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