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TMW - Euro 2032, Gravina: "Indietro sugli stadi. Rischiavamo di non essere ammessi"

di Raimondo De Magistris
Fonte: Dal nostro inviato a Londra

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha presenziato questa mattina all'evento 'Italia-Inghilterra, derby d'Europa', in scena questa mattina all'ambasciata italiana a Londra: "Siamo ancora molto, molto indietro sulla questione stadi. L'organizzazione dell'Europeo del 2032 è una opportunità, una occasione che viene presentata al nostro paese. Una occasione che arriverà 42 anni dopo Italia '90 ed è una opportunità. Dobbiamo sensibilizzare tutti e capire che la costruzione delle infrastrutture in Italia non può arrivare con l'elargizione di soldi a fondo perduto da parte del Governo Italiano. Abbiamo portato a casa un risultato che qualcuno etichetta come risultato a metà, ma io credo sia importante condividere questo Europeo con la Turchia anche a livello culturale. Lavoriamo con un'altra potenza del Mediterraneo per abbattere le distanze attraverso un evento attivo. Il 2032 lo dobbiamo considerare uno specchio in cui vedere i nostri limiti. Dobbiamo porre rimedio a questi limiti e sbloccarci mentalmente, lo stadio è uno degli strumenti più importanti per valorizzare il brand del calcio italiano. Da parte nostra c'è massima disponibilità, faremo in modo che ci sarà meno burocrazia e un ente pratico per accelerare la costruzione degli stessi. Qualche giorno fa ho avuto il piacere di inaugurare il Viola Park e devo dire che è meraviglioso, non c'è un centro sportivo migliore. Firenze, Bologna, Cagliari, c'è fermento a Roma: qualcosa sul fronte stadi, qualcosa si muove".

Saranno cinque gli stadi coinvolti?
"Saranno 5 o 6 le città coinvolte, dipenderà molto dal calendario sportivo. Ma non possiamo pensare che il 2032 sia la competizione utile per costruire solo 5-6 stadi. Dobbiamo attivare una concorrenza leale affinché tutti possano attivarsi per la costruzione di strutture all'altezza".

Come è nata la cooperazione con la Turchia?
Abbiamo dovuto preparare un progetto con garanzie sugli stadi che non avevamo. C'era il rischio di non poter essere ammessi e quindi in tempi non sospetti ho avviato questa cooperazione con la Turchia. Pensiamo che favorire questo processo di cooperazione potrà dare ancora maggiore valore al calcio. Il calcio può abbattere qualsiasi barriera, consente ai popoli di avvicinarsi".


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