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Si vede la mano di Fonseca. Mancini non basta, manca l'erede di Manolas

di Andrea Losapio

È stata una Roma bifronte quella vista contro il Genoa. Che poi è stata la stessa già in campo contro il Real Madrid: da pareggio a pareggio, con una grossa incognita: i movimenti difensivi, forse per colpa degli interpreti, non erano oliatissimi. Per usare un eufemismo, perché i tre gol hanno mostrato tutte le lacune della retroguardia giallorossa. Invece sono da sottolineare, in maniera positiva, i tanti tiri in porta, le occasioni da gol e il liscio, all'ultimo minuto, di Zappacosta, che poteva archiviare la prima partita della stagione.

MANCINI NON BASTA - La Roma voleva due difensori centrali, per ora ne ha acquistato uno e mezzo. Perché Gianluca Mancini è partito da riserva, lasciando il campo a Juan Jesus: rigore solare quello commesso dal brasiliano, peraltro in una situazione che poteva essere gestita diversamente. Difensore scivoloso, difensore pericoloso, diceva il buon Boskov. Appunto. Poi però lo stesso Mancini, sul gol del 3-3 di Kouamé, ha lasciato completamente libero il proprio avversario, scalando su chi era più vicino: peccatuccio veniale o errore da penna rossa? Per ora Cetin può essere solo un'alternativa, Mancini non convince e probabilmente manca l'erede (vero) di Manolas. Rugani, Lovren o chi per lui, servirebbe un ulteriore sforzo. Anche se N'Koulou sarà difficile da acquistare.


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