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Salernitana, prezzi alti e mercato low cost: disperso in un mese il grande entusiasmo dei tifosi

di Luca Esposito
Danilo Iervolino

100mila persone nelle ultime quattro partite casalinghe, una media di 3000 tifosi in campo esterno dalla prima all'ultima giornata, presidente e dirigenti portati in trionfo, boom marketing e feste in ogni angolo della città per celebrare l'impresa della salvezza. A Salerno, dopo anni di gestione fredda e distaccata, l'avvento di Danilo Iervolino aveva fatto riesplodere l'entusiasmo di una delle piazze più calde d'Italia, una passione smisurata che aveva spinto famiglie, bambini, ultras, club, provincia e tifosi assenti da tempo a mettere da parte polemiche e malumori per difendere la massima serie e scrivere una delle pagine più incredibili della storia del calcio italiano. In meno di un mese e mezzo, però, sono stati fatti tanti passi indietro, demerito soprattutto di una società che - ad oggi - non ha dato seguito ad alcune promesse. "Punteremo su giovani italiani di qualità e prospettiva" e sono andati via Ranieri e Bonazzoli, "Ederson è il fulcro del gioco della Salernitana" ed era virtualmente chiusa la trattativa per la cessione all'Atalanta, "Sabatini è una leggenda del calcio e sarà il direttore sportivo anche per la prossima stagione" e poi si è consumato un ribaltone clamoroso a favore del promettente, ma acerbo De Sanctis, "Dovremo portare avanti valori quali senso d'appartenenza e identità, il nostro capitano Djuric li incarna perfettamente ed è un campione che siamo certi resterà a Salerno" e poi il bosniaco è andato via a parametro zero e con un post social che lasciava trasparire delusione e amarezza. Contraddizioni piuttosto evidenti frutto di inesperienza e, forse, di quella battaglia ai procuratori senza dubbio apprezzabile e coraggiosa, ma che rischia di creare qualche problema sul mercato. Che non sia un caso che i granata stanno provando a pescare soprattutto all'estero? Ad ora le trattative in stato avanzato conducono a calciatori non conosciutissimi e che potrebbero essere annunciati nella conferenza stampa odierna del ds De Sanctis: si parla con insistenza di Brereton Diaz, Lihadji e Bradaric. Autentiche scommesse che avranno bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano e che avranno il compito di alzare il tasso tecnico di una rosa che, tra gli altri, ha perso anche Verdi, Zortea, Ruggeri, Perotti e Strandberg oltre alle cessioni di Di Tacchio e Belec e all'addio di Schiavone per scadenza contrattuale.

Un mercato low cost? Possibile, sebbene l'amministratore delegato Maurizio Milan abbia provato a rassicurare gli scettici: "Siamo rappresentati da un imprenditore serio, capace, che ha le risorse per investire. Vogliamo portare a Salerno tanti giovani su cui costruire la base per il futuro, aggiungendo quei 2-3 tasselli d'esperienza che potrebbero fornire un contributo decisivo". C'è stato un timido sondaggio per Milik, mentre Cavani piace a squadre che giocheranno le competizioni internazionali ed è destinato ad essere il sogno estivo di Iervolino e nulla più. In queste ore si sta parlando di un ritorno di fiamma per Federico Bonazzoli su precisa indicazione del tecnico Davide Nicola: De Sanctis non è convinto, la concorrenza è tanta e la sensazione è che la strada sia in salita. C'è malumore anche per la campagna abbonamenti. Fatta eccezione per la Juventus, la Salernitana è quella che ha i prezzi più alti per il settore curva Sud e sono pochissime (in alcuni casi nulle) le iniziative per vecchi abbonati, tifosi della provincia e bambini. "Abbiamo letto le critiche dei tifosi, era nel nostro interesse suscitare una reazione. Siamo sempre aperti al confronto e al dialogo, nelle prossime ore ci muoveremo di conseguenza" le parole di Milan, anche in questo caso smentite dai fatti: un lieve ritocco verso il basso dei costi per il pacchetto family e tutto invariato, con 350 circa per la Curva Sud, 570 per i distinti e 660 in tribuna azzurra. L'obiettivo è poter contare su uno zoccolo duro di 10mila unità, ma in tempi di crisi economica e dopo tante parole al miele per la piazza era doveroso fare di più. E ritrovarsi alla vigilia della partenza per il ritiro con una rosa ampiamente incompleta e senza alcuna ufficialità in entrata non va nella direzione della sbandierata discontinuità. C'è tempo e modo per allestire un organico di livello, ci mancherebbe. Ma per ambire all'obiettivo tredicesimo posto occorrono almeno 8 tasselli di qualità.


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