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Salernitana, il mea culpa di De Sanctis: "Ho sbagliato a tenere Sousa e Dia"

di Dimitri Conti

Morgan De Sanctis, direttore sportivo della Salernitana, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano del Corriere dello Sport: "Attualmente ci sono diciotto giocatori della passata stagione, quella dei 42 punti. Sanno tutti di cosa furono capaci dopo il cambio di guida tecnica. Noi rivogliamo quella Salernitana: con tutto il rispetto per Vilhena e Piatek, non mi sembra che aver perso loro due basti a giustificare la metamorfosi".

Cosa non rifarebbe?
"Sottovalutare la voglia di andare via di qualcuno".

Come confermare Sousa dopo l'incontro con De Laurentiis?
"Come sostenne il presidente Iervolino allora, in quel momento l'amore con Sousa è diventato viziato e ha prodotto scompensi. Il meccanismo virtuoso era saltato: la conferma è nei 3 punti in otto gare tutto sommato agevoli. E in conferenze stampa avvelenate che hanno complicato anche la gestione ambientale".

Idem con Dia?
"È stato il nostro centravanti principe, poi all'ultimo giorno di mercato, quando pur volendo non potevamo più sostituirlo, spunta un'offerta irricevibile e offensiva dall'Inghilterra. In prestito... Cosa avrebbero detto di me e di noi?".

Iervolino non gliele manda a dire.
"Come potrebbe essere soddisfatto un manager con questi risultati? Io però ho sempre avvertito fiducia e non ricordo un giorno in cui non ci siamo sentiti. Mi tengo caro il rapporto, lui come me sa che possiamo farcela".

Pensato mai di dimettersi?
"Sarebbe come sfuggire alle proprie responsabilità, io le affronto. E sono convinto che i diciotto calciatori confermati abbiano la forza per rialzarci. Inevitabile che ci sia stata qualche tensione con Iervolino: nella seconda parte del mercato c'è stato un momento difficile ma siamo ripartiti".


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