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Roma, Mancini: "Sto imparando a marcare a zona. In campo non sto zitto"

di Raimondo De Magistris

Alla vigilia di Roma-Borussia Mönchengladbach, insieme all'allenatore Paulo Fonseca ha parlato il difensore Gianluca Mancini. Di seguito la sua conferenza stampa integrale.

Come valuti il tuo percorso?
"E' un percorso di crescita, sono contento di lavorare col mister".

Come state vivendo tutti questi infortuni? Vi condizionano?
"No, non ci condizionano. Ci sono una serie di infortuni anche molto sfortunati, perché arrivano da botte e contrasti che fanno parte del calcio. Speriamo passi veloce".

Non c'è in voi la paura di andare in contrasto?
"No. Lo dico per mia esperienza, ma parlo anche per i miei compagni. Anche durante gli allenamenti facciamo contrasti giusti e giochiamo liberi. Poi se c'è la sfortuna non possiamo farci nulla, speriamo giri al meglio".

L'arrivo dalla difesa a tre ti penalizza?
"Nella difesa a tre ho imparato determinati concetti e qui sto imparando altri concetti per giocare a quattro. L'importante per i giocatori è dare il massimo, metterci tutto l'impegno e provare a vincere".

State crescendo in fase difensiva?
"All'inizio abbiamo cambiato tanti giocatori, il mister era nuovo e ci diceva concetti ai quali non eravamo abituati. Poi guardando video e allenandoci siamo migliorati, ma la fase difensiva non è solo i quattro difensori ma comprende tutta la squadra. Così come la fase offensiva".

Qual è la differenza tra Gasperini e Fonseca?
"Il gioco di mister Gasperini lo fanno in pochi, è particolare. Si gioca uomo a uomo e ci sono scalate ben precise. Con mister Fonseca ho imparato a marcare anche a zona, ma lui vuole anche grande aggressività. Secondo me sono migliorato nel non giocare sempre e solo a uomo e nell'uno contro uno".

Ha un fastidio all'inguine? In campo parli molto e comunichi molto.
"No, non ho nessun dolore. Ho sempre un po' avuto la cosa di parlare in campo, non mi riesce stare zitto. Il mister anche in questo mi aiuta e mi ha fatto capire che un difensore da dietro deve parlare perché dalla sua zona di campo vede meglio il campo".


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