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Roma, da Renato Sanches a Lukaku: il mercato è ‘la grande scommessa’

di Dario Marchetti

Un punto in tre partite, appena 4 gol fatti e sei subiti. Un bilancio horror quello della Roma pre sosta per le nazionali. Per tornare a una partenza simile bisogna tornare al primo anno degli americani a Roma con Luis Enrique in panchina e l’epilogo di quella stagione non fu certo dei migliori. Quello che più preoccupa a Trigoria, però, è la condizione della squadra. Il mercato in ritardo e i giocatori presi con uno storico di infortuni importante rappresentano la vera incognita della squadra giallorossa. Presi sulla carta gli acquisti di Pinto non possono essere messi in discussione. Da Paredes a Renato Sanches, passando per Lukaku, Aouar, Ndicka, Llorente, Kristensens e Azmoun. Ma le parole di Mourinho prima della gara con il Verona sono l’altra faccia della medaglia. Riassumendo: tutti ottimi giocatori, ma a Roma perché o recentemente hanno fatto male e quindi devono rilanciarsi o perché i ko degli ultimi anni ne hanno frenato la crescita. Verità, quella dello Special One, indiscutibile e con la quale la Roma sta già facendo i conti, vedi gli stop in tre gare di Aouar, Dybala e Renato Sanches.

Questo unito a una condizione non ottimale di Lukaku e Paredes, entrambi senza preparazione estiva, fa sì che la squadra giallorossa abbia bisogno di tempo per entrare a regime. Quanto? Almeno un mese, ma nel frattempo i risultati dovranno comunque iniziare ad arrivare per evitare che quando la squadra comincerà la sua rincorsa gli obiettivi stagionali non siano già sfuggiti. Insomma, il mercato giallorosso appare sempre di più come il titolo del film di Adam McKay “La grande scommessa”. E come tale, la componente aleatoria di rischio è elevata. Lo sapeva Pinto, lo sapevano i Friedkin e pure Mourinho. Ma d’altronde altre strade non c’erano, o forse sì…ma con lo Special One alla guida non erano percorribili.


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