.

Retegui segna ancora, sotto gli occhi dell’Inter. La vetrina azzurra aumenta la concorrenza

di Ivan Cardia

La soddisfazione è quella di averci visto giusto. Ieri sera vi era anche Dario Baccin, già presente a Napoli, tra gli spettatori di Malta-Italia. Sotto gli occhi del vice direttore sportivo dell’Inter, il nuovo centravanti della nazionale italiana si è ripetuto, confermando che, di tutte le lingue, parla bene la più interessante: quella del gol. Intendiamoci: non serviva il modesto sparring partner maltese a dare conferme tecniche o tattiche. Del resto, la società nerazzurra le aveva già maturate. Semmai, l’impatto con l’azzurro e il bis hanno dato indicazioni sulla rapidità di ambientamento del Chapita: non era scontato che in così poco tempo prendesse le misure a una dimensione e a un contesto tanto lontani dai suoi. A livello mentale, vuol dire molto ed è un altro dei motivi per i quali l’Inter, che pondera una rivoluzione dell’attacco in estate, considera Retegui un ottimo 9 in questa prospettiva.

La vetrina del Mancio non aiuta. La soddisfazione, si diceva, è aver notato il giocatore prima di altri. D’altra parte, proprio Baccin è stato protagonista di una lunga missione sudamericana nell’autunno scorso e quello latino è un mercato storicamente fertile per l’Inter. Il rimpianto è che la fortunata convocazione di Mancini, se si guarda al mercato e alla concorrenza, non è proprio una buona notizia per la società nerazzurra. Adesso, Retegui lo conoscono tutti. I costi non dovrebbero levitare: il Tigre sborserà poco più di 2 milioni di euro per riscattarlo dal Boca Juniors, poi la valutazione non dovrebbe superare i 15 milioni. Cifre abbordabili, allo stato attuale, anche per l’Inter, che però non può certo permettersi aste. È un rischio molto più concreto di quanto non lo fosse prima della chiamata di Mancini, che giustamente pensa all’Italia e non ai club. Dopo tanti report positivi, dovesse sfuggire per averli confermati sarebbe una beffa non da poco.


Altre notizie