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Real Madrid, il nuovo inizio di Zidane. Con un messaggio chiaro

di Pierpaolo Matrone

Il 31 maggio scorso Zinedine Zidane annunciava l’addio al Real Madrid dopo tre Champions League e la riconoscenza di tutti: calciatori, proprietà, tifosi. “Non es un adios, es un hasta pronto”, diceva il francese nella conferenza stampa della despedida, con un sorrisetto sornione che, a pensarci adesso, era tutt’altro che banale. “E’ un a presto”. E a presto è stato. Dopo nove mesi l’ex genio del calcio giocato è tornato sulla panchina delle Merengues, dimostrando di averlo ancora quel genio che mostrava in campo: via da vincitore, tutte le pressioni addosso ai suoi successori, e adesso, nel momento più basso del Real degli ultimi anni, torna e può soltanto migliorare il rendimento della squadra. Geniale, appunto, no?

Appena s’è reinsediato sulla panchina del Real Madrid Zizou ha mandato un messaggio alla squadra. Come? Mettendo di nuovo in campo e al centro del progetto – al di là dell’età – quei calciatori che invece soprattutto Solari aveva declassato. Marcelo, Isco, Asencio, Bale. E la vittoria contro il Celta Vigo, che ha visto protagonisti proprio gli esclusi di Solari, è la testimonianza che la strada intrapresa è giusta. Lo dicono anche i proverbi: mai barattare la vecchia strada per quella nuova, sai ciò che perdi ma non ciò che trovi. Zidane sapeva bene di poter contare sui calciatori che gli hanno dato tutto nei suoi favolosi tre anni da numero uno del Real. Il suo nuovo ciclo è ricominciato dalle vecchie certezze. E a Madrid avevano bisogno proprio di questo: certezze.


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