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Raiola: "Mettiamo salary cap a Banksy, Rembrandt, Da Vinci? Infantino vuole Nord Corea"

di Andrea Losapio

Mino Raiola, durante il World Football Summit ha continuato nel suo durissimo attacco all'estabilishment calcistico. “Quando la FIFA dice di inserire un salary cap vuol dire che i club non riescono a prendere le decisioni. Alcune società sono sul mercato delle azioni, non può essere la FIFA a dire come far funzionare le cose. È evidente che il sistema dei trasferimenti non è più come voglia la FIFA. I giocatori prenderanno le loro posizioni, perché sono il più importante asset del gioco, non è Infantino. Se mettiamo un salary cap deve esserci per qualsiasi cosa: i trasferimenti, gli stipendi per i dirigenti. Real Madrid e Barcellona fatturano un miliardo di euro, chiediamo a loro perché il costo dei biglietti è troppo alto? È un problema se il Barcellona prende Coutinho e Griezmann e non giocano? Servirebbe un salary cap per gli attori, per i giornalisti, per Banksy, per Leonardo da Vinci, Rembrandt. Come è possibile mettere un cap al talento? Siamo in un mondo capitalista, ma Infantino vuole tornare alla Nord Corea. Non ho problemi con la Nord Corea, ma ci vada lui. Per me la FIFA non può dettare la legge. Per me ci dev’essere un nuovo sistema: la Major League Soccer l’ha creato e ha detto che non c’entrava più niente con la FIFA”.


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