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Qualche protesta e un missile da 35 metri. Ecco l'esordio in A di Balotelli

di Simone Bernabei

Brescia-Juventus 1-2 (4' Donnarumma, 39' aut. Chancellor, 63' Pjanic)

L'hype era altissimo, nei dintorni dello stadio Rigamonti. Mario Balotelli che torna a giocare in Serie A, con la maglia del suo Brescia, contro i campioni in carica della Juventus. Logico che i tifosi delle Rondinelle e più in generale i media di tutta Italia fossero in fermento per la prima di Supermario. Una partita non propriamente semplice, vista la caratura dell'avversario. Ma che Balotelli ha interpretato con la tranquillità di chi ne ha vissute talmente tante, di gare e di situazioni complesse, da non potersi certo spaventare.
Al numero 45 del Brescia sono bastati, guarda caso, 45 secondi di gioco per farsi notare da arbitro e telecamere. Spalla a spalla con Bonucci, fallo fischiato a sfavore ed inevitabili proteste (morbide) nei confronti di Pasqua. Spesso nel vivo del gioco e della manovra, al 24esimo Supermario si è visto nuovamente per una discussione, stavolta col guardalinee, per una rimessa non concessa. Mentre il primo acuto degno di nota arriva alla mezzora, quando conquista una punizione per fallo di De Ligt dopo un ottimo movimento ad anticipare e calcia un missile da 35 metri verso la porta di Szczesny, guadagnando un calcio d'angolo.
Nella ripresa, con una condizione giocoforza precaria per la lunga inattività, Balo trova comunque il modo di rendersi pericoloso: prima con un colpo di testa al 47esimo, finito alto. Poi con un bel tiro a metà frazione finito alto sopra la testa di Szczesny. Una prestazione come detto non indimenticabile, ma comunque positiva ed incoraggiante per il futuro. Del Brescia. Dello stesso Balotelli. Ma pure della Nazionale italiana di Roberto Mancini.


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