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Nainggolan, di nuovo nel cuore dell'Inter: ecco il Ninja. Troppo tardi?

di Ivan Cardia

Sessantadue tocchi, un po' dovunque in giro per il campo. La heat map di Radja Nainggolan racconta di una partita giocata tanto a ridosso della propria area di rigore quanto dentro gli ultimi undici metri avversari. Nel cuore dell'Inter, a prescindere dalla rete che ha aperto le marcature nel 3-1 rifilato al Frosinone. 40 passaggi portati a termine, con un discreto 85% di precisione, tre palle perse, un dribbling riuscito su tre tentati, tre passaggi che potenzialmente avrebbero potuto portare a un gol. Numeri discreti, impatto alto soprattutto a livello di temperamento, perché nel momento più complicato l'Inter ha portato la gara in casa anche grazie alla testa. Anche grazie al belga, effettivamente rigenerato da qualche tempo a questa parte, come da promesse: tre assist e due gol in questo 2019, per uno dei senatori di Spalletti. Un solo rimpianto: il vero Ninja, se davvero è tornato tale, si è visto a Milano un po' troppo tardi.


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