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Marino: "Napoli, ecco perché Gasperini sarebbe l'uomo ideale"

TMW Radio
di TMWRadio Redazione
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© foto di Federico Gaetano

Il dirigente Pierpaolo Marino è stato ospite di Maracanà, trasmissione di TMW Radio.

Ci sono speranze per la Roma?
"Devono esserci. Io mi auguro 2-0 e poi ai supplementari vince la Roma. Prima o poi devono perdere i tedeschi".

E l'Atalanta?
"Stasera la partita, per tanti motivi, sarò con la bandiera nerazzurra in mano. SI riparte dall'1-1 dell'andata, un buon prologo per quanto succederà stasera. Essere riusciti a lasciare il risultato in equilibrio in uno stadio caldo credo sia una nota di merito e un vantaggio per l'Atalanta. Stasera sono fiducioso".

La Roma si sta orientando verso Ghisolfi come ds. La convince l'idea di scegliere giovani profili anche dall'estero?
"Secondo me no. Ci sono tanti professionisti bravi in Italia. E poi non si può mettere una Ferrari in mano a un neo-patentato. In questi club importanti il giovane o lo straniero non è in grando di intercettare tutte le problematiche. Si rischia di perdere tempo. Ricordiamoci l'esperienza Monchi, che poi tornò in Spagna bocciato dall'esperienza romana".

Quanto conta il valore di un ds?
"Marotta che si sposta dalla Juve all'Inter e diventa l'Inter progetto vincente. Negli ultimi anni Marotta ha spostato gli equilibri. Dall'arrivo di Corvino a Lecce, invece di retrocedere dalla A alla B, ora si salva e permette plusvalenze importanti. E' importante non la partita della domenica quanto che nello spogliatoio tutte le gerarchie siano in equilibrio e si faccia gruppo".

Napoli, lei lo conosce molto bene:
"Debuttammo con il Cittadella, giocammo anche a Gela. Da lì in tre anni giocammo col Benfica al Da Luz, fu una bella scalata. ADL? Gli ho insegnato tanto (ride, ndr). Che profilo vedo per il prossimo anno? Io vedrei bene Gasperini, perché è un uomo con la personalità per contrastare ADL, gli serve qualcuno che gli si metta di fronte e ci ragioni senza timore reverenziale. Gasperini poi ha la qualità anche per portare avanti un discorso di sostenibilità che piace al presidente. E il suo gioco piacerebbe al Maradona. In un progetto come quello del Napoli, che si reggeva sulla figura di Spalletti e in minor parte anche su Giuntoli, la partenza del tecnico ha fatto capire come l'equilibrio di una squadra dipenda molto dall'allenatore".

Fiorentina senza Barone ha perso una figura importante. Lei ci andrebbe?
"Lì Pradé è un uomo importante. Preferisco però non rispondere perché non è giusto nei confronti dei dirigenti viola. Credo che Commisso metterà comunque manager della sua azienda e credo che faccia bene".

Capello ha detto che si deve guardare in casa e non a tecnici stranieri. E perché non è funzionata tra Lazio e Sarri?
"Sono d'accordo con Capello, se deve arrivare gente come Garcia in Italia credo che non debba insegnarci nulla. Credo ci siano anche i Gilardino, Palladino, allenatori emergenti che si stanno mettendo in mostra. Entrambi mi intrigano. Sarri? Penso che ci siano state scintille già nel rapporto con Tare, si sentiva compresso da lu ie da Lotito. Qualcosa non ha funzionato però".

Chi andrà in Champions?
"Credo Bologna e Atalanta, la Roma la vedo troppo altalenante ultimamente".

Come giudica l'evoluzione di Simone Inzaghi?
"E' un altro esempio di come, liberandosi dalle architetture dittatoriali della gestione Lotito, abbia fatto ancora meglio".

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Lunedì 20 Maggio 2024
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