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Milan, la nuova era è partita. Le smentite stanno a zero

di Gianluigi Longari

Una smentita dopo l’altra. Ma stavolta quella legata alla mancata decisione rispetto al futuro tecnico del Milan sa davvero di pura e semplice facciata. La questione Rangnick é stata affrontata è confermata con i fatti dalle decisioni che si sono susseguite, a partire dalle prime dichiarazioni avverse di Boban e Maldini sino ad arrivare al ruolo marginale proposto all’attuale direttore dell’area tecnica. La decisione di affidare al tedesco anche la panchina chiude in via definitiva ogni spiraglio per il pur meritevole Stefano Pioli, esautorato mesi fa dopo la rovinosa caduta contro l’Atalanta e protagonista di una seconda fase di stagione positiva ma di fatto inutile per il disegno di un destino che non sarà più a tinte rossonere. Da qui il via alle possibili consultazioni anche di mercato per le scelte di profili alla Rangnick: giovani in ascesa o progetti di campioni reduci da annate disastrose, come nel caso di Jovic che non a caso rappresenta il primo nome per la linea avanzata di un futuro che sarà privo di Zlatan Ibrahimovic. Insomma, il nuovo Milan parte così. Con la speranza di un progetto sufficientemente duraturo per poter essere valutato appieno, a differenza di quanto accaduto con chi è arrivato prima.


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