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Milan, Ibrahimovic: "Non sono una mascotte. Continuo a giocare solo se posso portare risultati"

di Tommaso Bonan

E' uno Zlatan Ibrahimovic a tutto tondo quello che si è concesso in esclusiva a Sky Sport per parlare di sé, del Milan e del futuro. Ecco l'intervista integrale, partendo dallo stop che lo ha fermato a ridosso del rientro dal lockdown: "Dopo 20 anni conosco il mio fisico. Sono fanatico dell'allenamento. Mi sento vivo, mi sento meglio. Tutti dicono che sono sempre "incazzato. Non è vero, io sto bene. Forse ho forzato troppo perché stavo molto bene e mi sono fatto male. Sono tornato ma non ancora al top sento che posso arrivare ancora al 100%, il segreto è dare il massimo".

Il futuro - "Continuo a giocare solo se posso portare risultati. Non sono una mascotte. Continuo solo se posso fare la differenza. Giocare tanto per giocare non mi serve, quello posso farlo con i miei figli. Prossimo anno? Vediamo, ho ancora 3 settimane di contratto. Nessuno ha iniziato a parlare da parte mia o dal Milan. Al Milan non si sa nulla del futuro adesso. Giochiamo e finiamo meglio possibile poi vediamo. Così forte come Ibra... non c'è nessuno forte come Ibra. Dipende dal club, non solo da me. Il mio obiettivo non è arrivare sesto o settimo. In questa situazione volevo andare al Milan per aiutare. Mi hanno detto che ero l'unico che poteva farlo ed eccomi qui. Sto facendo quello che posso, per il prossimo anno vediamo".

Rangnick - "Non lo conosco e non so se arriva. A noi non hanno detto nulla. Non so se è ufficiale. Se ero qui dal primo giorno vincevamo lo scudetto. Se mi tengono lo vinciamo il prossimo anno. Non è una promessa, non c'è garanzia. Per quello devi parlare con Mino


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