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Mihajlovic: "Sono un uomo migliore ma non vedo l'ora di tornare a essere uno zingaro di m..."

di Pietro Lazzerini

Sinisa Mihajlovic, in vista dell'uscita del suo libro "La partita della vita" da oggi in libreria e in edicola, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera: "Ammalarsi non è una colpa, succede e basta. La verità è che non sono un eroe e neppure Superman. Parlavo così perché avevo paura. Chi non ce la fa, non è un perdente. Non è una sconfitta, è una maledetta malattia. Adesso mi godo ogni momento, prima non lo facevo e davo tutto per scontato. La malattia mi ha reso un uomo migliore". Poi parlando dell'offesa che lo ha accompagnato per tutta la vita calcistica, ovvero zingaro di m...: "Sono un uomo controverso, divisivo. E ci ho messo del mio. Ma se faccio una cazzata, mi prendo le mie responsabilità". Sull'amicizia controversa con la Tigre Arkan: "All'inizio forse ero attratto dal fascino del male, ma poi diventammo grandi amici. Non condividerò mai quel che ha fatto, ma non posso rinnegare un rapporto che fa parte della mia vita". Chi è oggi Mihajlovic? "Un uomo che cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. Gli applausi e l'affetto mi hanno aiutato molto. Ma ora basta. Non vedo l'ora di tornare a essere uno zingaro di m...".


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