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Marotta conferma la spending review Inter. Ma vale per quasi tutte le grandi d'Europa

di Marco Conterio

Giuseppe Marotta, direttore generale dell'Inter, è stato chiaro e cristallino sulla filosofia di mercato ed economica dei nerazzurri. No a spese folli. No a investimenti. "Il nostro compito è quello di allestire la squadra forte nel rispetto di quelli che sono gli equilibri finanziari in base agli obiettivi. Serve una gestione oculata dei costi e dei ricavi, le società hanno avuto meno introiti per i motivi che sapete, è normale che nessuna squadra europea abbia investito tanto nei trasferimenti. Per cui anche noi agiamo in questo modo, e proviamo a cogliere le opportunità. Noi adotteremo quella politica di rafforzamento, che ha avuto un attimo di rallentamento, cercheremo di cogliere opportunità. Non ci saranno grandi investimenti perché per gli azionisti non è facile mantenere gli equilibri".

Spending review Niente di nuovo sotto al sole. Vale per l'Inter come per gran parte dei club europei. Tutti a cercar formule d'ingegno, scambi, plusvalenze, piuttosto che ad aprire il portafogli per un grande investimento. Il Chelsea è un'eccezione, sì, ma ha avuto due sessioni senza trattative. Il Napoli ha speso tanto per Victor Osimhen, già, ma aveva già messo in conto le maxi cessioni. L'Inter, semmai, più di altre, non ha spalancato il portafogli anche perché finora la questione cessioni è stata spinosa. A oggi sono rientrati i prestiti pesanti e con loro pure gli ingaggi. Via Godin, dentro Vidal, è il gioco dei tasselli del domino. E così sarà, in questo 2020 inevitabilmente di spending review quasi per tutti, in Europa.


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