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Lei visto come l'erede di Herrera e Mourinho? Conte: "Alt. Noi siamo partiti molto più indietro"

di Pierpaolo Matrone

Quando è arrivato a Milano il mondo interista ha visto in lei l’erede di Herrera, Trapattoni, Mourinho. Il grande condottiero che poteva cambiare in fretta la storia. E' questa una delle domande poste quest'oggi ad Antonio Conte, allenatore dell'Inter, nel corso dell'intervista rilasciata alla 'Gazzetta dello Sport'. Una paragone che l'attuale allenatore dell'Inter considera lusinghiero, ma non del tutto centrato: "Alt. Un momento. I paragoni sono lusinghieri. E la responsabilità di raggiungere i loro risultati la sento. Ma non confondiamo le epoche e le fasi storiche del club. L’Inter di Herrera e di Mourinho erano realtà consolidate. Squadre con tanti uomini che avevano già vinto tanto. Gente di personalità, abituata alle pressioni, che si prendeva le responsabilità e non sbagliava mai nei momenti decisivi. Perché la leadership in campo non si conquista a parole, ma con i fatti... Anche la mia Inter ha dei valori importanti, voglio solo che non si confondano dimensioni diverse. Noi siamo partiti molto più indietro".


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