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Lecce, un pari che sa di successo: merito dei cambi di Liverani

di Dennis Magrì

Un punto d’oro. Per la classifica, certo, ma soprattutto per l’umore. Il Lecce torna da San Siro con un’altra performance super in trasferta e il bicchiere dell’autostima mezzo pieno. Una gara dai due volti: un primo tempo di sofferenza, complice la distanza tra i reparti, l’entusiasmo ritrovato dal Milan e la quantità industriale di passaggi sbagliati in fase d’impostazione; una ripresa alla pari contro la formazione di Pioli, apparsa parecchio vulnerabile in fase difensiva e ancora fragile mentalmente.

Ma il vero capolavoro è targato Liverani. Alzi la mano chi, nei panni del tecnico romano, avrebbe tolto dopo 45’ Falco, uno dei calciatori più rappresentativi della squadra e il calciatore della Serie A con più dribbling riusciti. Dopo un primo tempo in grande affanno, la mossa che ha stravolto la gara: dentro Farias. Quindi freschezza, centimetri in più e il tandem tanto sognato e poi costruito in estate dal ds Meluso. Il brasiliano rimedia il penalty, fornisce una marcia in più in termini di accelerazioni palla al piede e ci mette sempre lo zampino.

Fuori Majer, indispensabile per il centrocampo giallorosso ma a passo lento complice un affaticamento muscolare dei giorni scorsi, dentro un Petriccione in fiducia e che pian piano sta entrando in condizione. Poi Lapadula dopo il 2-1 di Piatek, ovviamente per provare a riacciuffarla. Insomma: tra due squadre che si son spartiti in egual misura la contesa, la spunta Liverani. E ora a lui tocca tenere i piedi della sua squadra ben saldi a terra se sabato, contro la Juventus, si vorrà compiere un’altra impresa.


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