.

Lecce, Liverani studia e pensa al 4-2-3-1: fantasia e qualità dietro la punta

di Dennis Magrì

Negli ultimi anni, anche un po’ a sorpresa, in Italia il 4-2-3-1 è finito lentamente in cantina, a parte qualche eccezione: oggi in A è un modulo fisso solo per Roma e Bologna. Presto a queste due, presumibilmente dopo la sosta natalizia, potrebbe aggiungersi anche il Lecce.

Il 4-3-1-2 asimmetrico di Liverani ha condotto i giallorossi dalla Serie C ai dieci punti attuali nell’olimpo del calcio italiano. Troppo importante e inculcato nella testa dei calciatori per essere rimosso con uno schiocco di dita. Ci vorrà del tempo per lavorarci, lo ha ribadito più volte anche Liverani. Ma è più di una semplice idea, magari un abito tattico che il Lecce può iniziare a indossare a gara in corso. Con Tachtsidis e Majer in cabina di regia a dare, rispettivamente, qualità e quantità. E poi un quartetto d’attacco tutto di fantasia: Falco a destra, Farias sulla fascia opposta e Mancosu sulla verticale del centravanti (Lapadula o Babacar), qualche passo più indietro.

Liverani, probabilmente, vorrà e dovrà capire il sacrificio a cui saranno disposti i due esterni d’attacco per disporsi col 4-4-1-1 in fase di non possesso. Ma Falco ha già ricoperto quella posizione in passato, Farias negli ultimi anni ha dimostrato di essere una seconda punta ma con grande spirito di adattamento. Ecco il 4-2-3-1 a tinte giallorosse che potrebbe prendere forma.


Altre notizie