.

Le grandi trattative dell'Atalanta - 1989, Claudio Caniggia: El Hijo del Viento vola sulla fascia

di Patrick Iannarelli

Non è mai facile far innamorare un popolo. A Bergamo, poi, la questione è ancor più complessa. L'amore e la simpatia degli argentini, però, iniziò a palesarsi proprio nell'estate 1989, quando in nerazzurro arrivò Claudio Caniggia. Un argentino di Henderson, cittadina di Buenos Aires, amico di un altro sudamericano che stava conquistando l'Italia ormai da alcuni anni, ovvero Diego Armando Maradona. La trattativa e l'ennesima storia d'amore iniziarono nell'estate precedente alle notti magiche di Italia '90, dopo un buon esordio col Verona segnato però da un lungo infortunio.

Il presidente Bortolotti se ne innamorò proprio nell'anno in maglia Hellas e insieme al direttore sportivo Vitali decise di regalare a mister Mondonico un altro elemento di valore per una rosa già competitiva di suo. La trattativa non fu complicata, anche perché i nerazzurri misero sul piatto ben 4 miliardi - che andarono agli scaligeri - e un contratto quadriennale fino a 1.2 miliardi di lire per il giocatore. Caniggia accettò immediatamente e iniziò la sua avventura con gli orobici.

Il primo anno a Bergamo fu decisivo anche per la carriera in nazionale: 31 presenze e 8 gol in serie A, complessivamente furono 36 le presenze con 10 reti all'attivo. Al termine del campionato fu convocato da Bilardo per Italia '90 e in semifinale portò ai supplementari la sfida con l'Italia, inimicandosi praticamente tutto il paese. Non la curva Nord di Bergamo, che su quell'episodio ci costruì anche un coro: "Caniggia vola", proprio su quella fascia in cui ha sempre dato spettacolo. Virtù ma anche vizi de El Hijo del Viento, che col suo modo di fare fece innamorare tutti. O quasi.


Altre notizie