.

Lazio, Lotito: "Avrei potuto fare il ministro. Berlusconi? Persona diversa come è stato dipinto"

di Simone Lorini

Claudio Lotito, intervenuto nel corso del podcast 'Zero Titoli' dei The Journalai, ha rivelato diversi aneddoti legati alla sua carriera politica e sportiva: "Mi trovo bene nella nuova veste da senatore. Sono molto impegnato, quando faccio le cose le prendo con serietà e determinazione, quindi in questo contesto, anche grazie all'apporto dei miei colleghi, ho trovato un contesto che mi ha messo a mio agio. Meglio entrare in senato o allo Stadio Olimpico? Bisogna vedere come se ne esce. Dal Senato ne esco bene, dall'Olimpico parlano i fatti e dicono che ne sono uscito indenne. E' già qualcosa".

Ministero dello sport: "Non è una carica alla quale aspiro, ma avrei potuto farlo. Mi comporterebbe eliminare una serie di attività che ho. Che faccio il ministro dello sport e il presidente della Lazio? È impossibile. Lo sport ha un aspetto valoriale, in politica ci sono delle situazioni che pretendono delle scelte che talvolta possono anche essere dannose, nel senso che essendo di parte potrebbero non trovare l'assenso di tutti".

Su Berlusconi: "Lo conoscevo dal 1987, prima che lui andasse in politica. Io gli riconosco una visione che in pochi hanno e un carattere che lo ha spinto a prendere tutto ciò in cui lui credeva. Io nello spogliatoio della Lazio ho messo una frase di Alfieri: 'Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli'. Un aneddoto su di lui? Ce ne sono tanti. Lui era una persona molto sensibile, attento ai bisogni della gente, al contrario di come lo hanno dipinto. Ricordo che lui prese Villa Grande per aiutare Zeffirelli, gliela diede in comodato gratuito. Quando Zeffirelli morì lui se la riprese e la ristrutturò. Era una persona fuori dal comune".


Altre notizie