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Lazio, in 3 mesi è cambiato lo scenario e l’entusiasmo. La speranza è Immobile

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall’inviato a Roma

Novantacinque giorni per capovolgere tutto. Tre mesi per spegnere il fuoco dell’entusiasmo dei tifosi. Il 10 novembre scorso, dopo la vittoria per 1-0 contro il Monza e fresca del successo nel derby, la Lazio di Sarri era seconda in classifica a pari punti col Milan e viaggiava col vento in poppa. Adesso è sesta - perché la Juventus ha 15 punti in meno - e sta viaggiando con un rendimento da lotta per salvezza. Da quel 10 novembre infatti ha conquistato 9 punti in 8 partite: solo due vittorie (Milan e Sassuolo), poi tre pareggi (Empoli, Fiorentina e Verona) e tre sconfitte (Atalanta, Lecce e Juventus). In mezzo, anche l’eliminazione proprio contro i bianconeri in Coppa Italia.

La classifica è comunque buona, perché la corsa Champions è ancora viva e le dirette concorrenti sono avanti di 2 punti (Milan, Atalanta e Roma). Però preoccupa il momento dei biancocelesti e alcuni segnali che sono arrivati. Anzi, che non sono arrivati in un momento cruciale della stagione. Che ha visto la Lazio uscire già dall’Europa League e dalla Coppa Italia. Giovedì c’è la Conference, che può essere un’opportunità ma anche un limite, perché inevitabilmente toglierà energie fisiche. Poi domenica la Salernitana all’Arechi: all’andata la Lazio perse, domenica non può fallire altrimenti il treno Champions rischia di partire senza di lei.

Sono tante le cause della mini crisi biancoceleste, una su tutti è il rendimento di Immobile, che quest’anno non ha mai avuto continuità a causa di alcuni problemi fisici. Da metà ottobre si è fermato tre volte per delle lesioni ai flessori, giocando solo 7 partite (con una media di 53 minuti a gara). Non è ancora al meglio, è pesante sulle gambe e soprattutto non è libero in testa. Gli manca il gol che non trova dal 4 gennaio. Mai, dal 2016, aveva segnato così poco con la Lazio: 8 reti (e 5 assist). Si è sentito responsabile per la sconfitta contro l’Atalanta per i due errori sotto porta. Ha smarrito la fiducia, vive un momento no. Ma a Formello sono tutti sicuri che si riprenderà e ricomincerà a segnare come ha sempre fatto. E con i suoi gol la Lazio sicuramente tornerà a correre, ma per il quarto posto però servirà anche altro, non solo Ciro.


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