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L'esperienza dell'Arsenal paga al San Paolo

di Marco Frattino
Fonte: Dall'inviato a Napoli

Il Napoli ha spinto, ci ha creduto, ma non è bastato. L'impresa al San Paolo non è arrivata, demeriti propri per il primo tempo di sette giorni fa all'Emirates ma grandi meriti vanno riconosciuti all'Arsenal di Unai Emery. Squadra più esperta, per certi versi meglio amalgamata e certamente più ricca dal punto di vista economico e forse tecnico.

L'esperienza conta. Tantissimo, a questi livelli e soprattutto su questi palcoscenici. Dove ogni pallone può spezzare l'equilibrio e determinare il proprio cammino. Perché se il Napoli ha provato ad attaccare dal 1', la squadra di Ancelotti è stata costretta a fermarsi dal pressing londinese per i primi 15-20 minuti. Spegnendo, di fatto, quasi sul nascere le azioni della truppa partenopea. Spezzettando inoltre il gioco, forse una mossa non proprio limpida e spettacolare per gli esteti del pallone ma terribilmente efficace. Chiedere - per intenderci - a Cech in occasione di ogni rimessa dal fondo, a Ramsey per aver fatto trascorrere due minuti da quando s'è rialzato a quando ha lasciato il campo e a Xhaka per essersi seduto sul prato verde in attesa di ricevere le cure mediche del caso.

Ne beneficia l'Arsenal. Napoli estromesso dall'Europa League e rimonta azzurra che doveva esserci ma non c'è stata. Bravo Emery a fermare la truppa di Ancelotti, con un percorso che prosegue grazie al giusto mix di gioventù e testa per superare anche il prossimo ostacolo e volare a Baku con il sogno/obiettivo (alla portata) di vincere l'Europa League.


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