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L'Atalanta perde anche contro l'Empoli, è fuori dall'Europa: decide Stulac a dieci dalla fine

di Andrea Losapio

Dopo sei anni l'Atalanta non giocherà in una coppa europea il prossimo anno. Lo fa salutando il proprio pubblico nel peggiore dei modi, perdendo contro l'Empoli per 0-1 e con tantissimi tiri in porta, due traverse ma anche molti tentativi bloccati. Una vittoria non avrebbe cambiato nulla per quanto riguarda la classifica. È comunque lo specchio fedele di una stagione in cui l'Atalanta pensava di potere arrivare al colpo grosso, ma poi è uscita da tutto.

La sfida con l'Empoli ha sottolineato i soliti problemi in zona gol, qualcosa di continuo nel corso della seconda parte di campionato. Ed è successo pure contro una squadra propositiva, che solitamente prova a fare dell'attacco la sua prerogativa migliore. Non è un caso che l'Empoli sia la penultima difesa con 70 gol subiti, davanti solo alla Salernitana. E ha probabilmente il miglior portiere della Serie A per rendimento, visto che anche questa sera Vicario ha messo le mani più volte sui tentativi di Zapata e compagni. Un paio di grandi parate, sì, ma più tranquillità del dovuto, visto che i toscani erano già salvi e tranquilli. Tanti, troppi i passaggi al limite dell'area, senza un vero e proprio terminale dell'azione: Boga al limite ha cercato troppo il dribbling, pur prendendo una traversa e sfiorando il gol in almeno un'altra occasione, Zapata provava a girarsi in un fazzoletto, con l'avversario sempre dietro.

Davanti l'Empoli ha fatto il minimo indispensabile, con un paio di circostanze favorevoli: Henderson da buona posizione è stato fermato da Musso, mentre l'argentino ha sbagliato un'uscita nel secondo tempo che gridava vendetta. Certo è che il risultato proveniente dall'altro campo, Firenze, non ha aiutato: la sconfitta della Juventus non dava valore alla partita dell'Atalanta.

Così a dieci minuti dalla fine arriva addirittura la doccia fredda, con un tiro dalla lunga distanza di Stulac che sorprende Musso, pietrificato. Entra in campo Ilicic a otto dalla fine salutato da un applauso e un'ovazione: lo sloveno non ha intenzione di ritirarsi, almeno per ora, ma è un bel segnale il suo rientro in campo. Non altrettanto l'altra traversa di Duvan Zapata, degna conclusione di un'annata storta che era iniziata sotto i migliori auspici.


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