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Juve, la stagione passa dal rendimento di Chiesa: ad Allegri il compito di trovargli posto

di Simone Dinoi

Quattro giornate di Serie A, 18° posto in classifica, due punti conquistati, zero vittorie, quattro gol realizzati, sei subiti. Sarebbero sufficienti questi pochi, ma emblematici, dati per spiegare com’è cominciata la seconda era di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus senza aggiungere troppe parole. Anche nella sfida a un Milan in forma rimaneggiata per via delle tante assenze, Madama ha messo in mostra la solita versione di se stessa: buona, ottima partenza per poi, col passare del tempo, abbassare i ritmi e subire con le solite incertezze. Incertezze, che dalla seconda parte della scorsa stagione attanagliano i bianconeri, tra le quali, sotto Andrea Pirlo, non figurava Federico Chiesa che, dopo aver trascinato a suon di gol la Juve in Champions League e l’Italia alla conquista dell’Europeo, sembra diventato un “problema”.

ALLEGRI LO BACCHETTA IN ATTESA DI TROVARGLI UN POSTO - Come detto, stagione passata super ed Euro2020 da protagonista possono bastare per avere il posto assicurato in squadra? No, evidentemente no. E la condizione fisica, non ottimale dopo il problema avuto in nazionale che gli ha fatto saltare le trasferte di Napoli e Malmo, non rappresentano l’unica causa della partenza a rilento del classe 1997. Poco più di un quarto d’ora nei pareggi contro Udinese e Milan, un’ora (da seconda punta) nella sconfitta con l’Empoli: impiego part-time che trova parziale spiegazione nelle parole di Allegri della serata post sfida ai rossoneri: “È entrato in un momento difficile della partita e avevo bisogno di lui per portare la palla nella metà campo opposta. Deve crescere e acquisire la consapevolezza che siamo alla Juventus”. Non è andato troppo giù ad Allegri il rischio corso, con la non rincorsa, a Kalulu nel finale oltre che un ingresso confuso nel trovare il giusto assetto assieme agli altri subentranti Kean e Kulusevski. La stagione della Juve però passa, a maggior ragione dopo l’addio di Ronaldo, da quello che sarà il rendimento di Chiesa e quindi il posizionamento nello scacchiere allegriano. A destra con Cuadrado arretrato? A sinistra al posto di Rabiot? Nei due davanti? “Rende molto di più a destra, - ha descritto il tecnico livornese, - davanti ha bisogno di una punta affianco perché centralmente fatica a giocare. A sinistra ha delle qualità importanti per entrare dentro il campo e tirare in porta”, dilemma da risolvere dunque. A stretto giro però, perché questa Juve ha bisogno di trovare un posto in campo a Chiesa.


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