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Jeda: "Non mi spiego l'approccio avuto dal Cagliari a San Siro contro il Milan"

di Simone Lorini

Jedaias Capucho Neves, per tutti Jeda, parla ai microfoni di TuttoCagliari.net dell'ultima gara persa dai rossoblù al Meazza di Milano:

“Possiamo tirare in ballo l’atmosfera di San Siro… Possiamo ricordare che il Milan ha tanti calciatori forti, che quando si mettono a giocare a calcio sanno dare spettacolo e mettono in difficoltà chiunque… Però confesso che anch’io sono rimasto un po’ sconcertato dalla prestazione offerta dal Cagliari sabato scorso. Più che altro mi ha sorpreso in negativo l’atteggiamento remissivo della squadra. Se io gioco nel Cagliari e vado a San Siro ad affrontare un Milan secondo in classifica, francamente penso che tutto sommato non ho nulla da perdere. Dunque non ho paura di fare la mia partita e di giocarmi tutte le mie carte al cento per cento, a viso aperto. Invece i ragazzi di Ranieri sono stati sopraffatti dal timore di essere surclassati dai rossoneri e, di conseguenza, hanno disputato una gara pessima sotto tutti i punti di vista. Il Cagliari è praticamente sempre stato in balia del Milan, e faccio fatica a spiegarmi il motivo di un approccio così rinunciatario. C’è stato qualche timido segnale di risveglio solo dopo il 2-1 di Nandez, quando c’era la possibilità concreta di rimettere in piedi la partita.”

La Caporetto del Meazza dovrà servire da lezione in vista della decisiva trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Al Mapei Stadium al Cagliari teoricamente potrebbe bastare anche un pareggio, ma approcciare il match con l’unica idea di portare a casa un punto sarebbe deleterio ed estremamente pericoloso, non crede?
“Parliamo di uno scontro diretto: scendere in campo con un atteggiamento rinunciatario e mirare dichiaratamente al pareggio sarebbe profondamente sbagliato. Anche perché si rischierebbe di prestare il fianco a un Sassuolo che di fatto sarà all’ultima spiaggia, e che dunque giocherà col dente avvelenato senza avere niente da perdere, ma con l’unico obiettivo di centrare la vittoria della speranza. Il Cagliari dovrà andare a Reggio Emilia a giocarsi la partita senza pensare troppo al risultato, che è sempre una conseguenza del gioco espresso e dello spirito mostrato in campo. Verso la fine della gara si potrà pensare al risultato, ma prima bisognerà proporre il proprio calcio senza troppo calcoli o sovrastrutture mentali. Tra l’altro non dimentichiamoci che il Sassuolo è una compagine che ha tanti problemi, soprattutto dalla cintola in giù. Poi è chiaro che se alla fine dovesse venire fuori un pareggio il punticino sarebbe ben accolto in casa rossoblù, ma i ragazzi non dovranno assolutamente iniziare la partita con quell’idea fissa in testa.”


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