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Inter, si cammina nel buio senza apparente meta. Il programma nerazzurro non cambia

di Alessandro Rimi

Osservate come da programma le due settimane di auto-isolamento, i calciatori dell’Inter sono adesso “liberi”. Si fa per dire, ovviamente. Potranno certamente muoversi nei dintorni delle loro abitazioni e per questioni di strettissima necessità. Siccome, a oggi, i numeri dicono che le previsioni forse è meglio bandirle (duro lo sfogo del presidente di Lega Dal Pino il quale, senza mezzi termini, ha trasmesso la poca voglia di sentir parlare di ripresa allenamenti, almeno fino al primo week end di aprile), il programma in linea di massima resta lo stesso per tutti. Anche per i sette stranieri nerazzurri (a Brozovic, Handanovic si aggiungono Lukaku, Eriksen, Godin, Young e Moses) che, giustamente, hanno deciso di raggiungere le loro famiglie all’estero. Il fatto che ognuno di questi, una volta arrivato a destinazione, dovrà riavviare il programma della quarantena in casa per poi rifarlo (terza volta) non appena rientreranno in Italia (totale quasi un mese), dimostra - e conferma - quanto sia lontana l’effettiva riunione ad Appiano Gentile. Se mai avverrà. Dall’Inter in questo senso non filtrano novità. Naturale, laddove mezza Serie A sfida l’altra per il riavvio del torneo. Può succedere di tutto. L’ultima parola al coronavirus che non accenna, si spera per il momento, a placarsi neanche un po’. Nel frattempo, avanti ancora con pesi, flessioni, cyclette e progressioni in tapis roulant.


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