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Inter, lo stop di Taremi e Arnautovic-Correa sempre lì: attacco questione aperta

di Ivan Cardia

La grande prima estate di Mehdi Taremi da giocatore dell’Inter subisce una battuta d’arresto. È di ieri la notizia dello stop del centravanti iraniano: nulla di preoccupante, un quasi fisiologico ko durante la preparazione, con il rientro al momento da considerarsi realistico in una decina di giorni. Abbastanza per sperare di avere l’ex Porto alla prima di campionato contro il Genoa, ma altrettanto da ricordare che, nel settore avanzato, il mercato nerazzurro - fermo da Martinez in poi - sia una questione ancora aperta.

Sempre ieri è tornato, in anticipo rispetto ai programmi, Marcus Thuram. Il 7 toccherà a Lautaro, a meno che anche l’argentino non decida di rivedere la Pinetina prima del tempo. Oltre a Taremi, Simone Inzaghi finora ha lavorato con Joaquin Correa e Marko Arnautovic. Entrambi immaginati come partenti, entrambi - a due settimane dall’inizio della Serie A - ancora più o meno saldamente nerazzurri.

L’approccio, per la cronaca, è diverso. La permanenza del Tucu, anche per un fattore ambientale, è quasi impossibile: la risoluzione è l’extrema ratio alla quale nessuno vorrebbe arrivare, ma uno scenario che non si può nemmeno escludere. E questo fa capire la differenza con Arnautovic, al quale prossimamente la dirigenza farà capire che di spazio rischia di averne pochissimo e forse sarebbe il caso di valutare altre opzioni. Senza però metterlo alla porta o arrivare a catalogarlo come esubero, pur se tatticamente lo sembra parecchio dopo l’arrivo di Taremi. Il tutto, va detto, in una situazione piuttosto fredda a livello di offerte e anche sondaggi vari per entrambi.

Il tempo che scorre, peraltro non aiuta: basti pensare all’inserimento della Fiorentina per Albert Gudmundsson, che i viola provano a portarsi a casa a cifre inferiori rispetto a quelle immaginate dal Genoa finora, ma con una formula permanente che altri club considerano con maggior difficoltà. L’Inter potrebbe tornare a farsi viva, col paradosso che, al momento, l’attacco è numericamente ingolfato e non corto come sembrerebbe. Quanto a Federico Chiesa, nel 3-5-2 forse più esterno che attaccante ma questo lo deciderebbe Inzaghi: la voglia di fare un favore alla Juve risolvendo un problema è minima in viale della Liberazione. Ragion per cui, almeno in questo mercato, un affondo nerazzurro è altamente improbabile. Discorso diverso a parametro zero, se l’italiano ci arriverà, l’anno prossimo.


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Martedì 17 Settembre 2024