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Inter, Icardi via per un sostituto all’altezza. La prima scelta è Lukaku

di Alessandro Rimi

Se come sembra Icardi farà presto le valigie, se come sembra lo strappo con club e tifoseria è irreversibile, allora tocca farsene una ragione e guardare avanti. Certo è che lasciar partire uno dei migliori bomber d’Europa in circolazione, impone la caccia a un sostituto di pari o superiore valore. Lautaro ha doti e caratteristiche offensive meravigliose: calcia con entrambi i piedi, stacca di testa che è una bellezza, lo trovi ovunque in area, spesso e volentieri anche fuori, vince i duelli fisici, cerca l’uno contro uno, sente la porta come i centravanti veri. La crescita del Toro è vertiginosa e presto sarà pronto per prendersi definitivamente le chiavi dell’attacco interista. Nondimeno una punta da 20/25 gol a stagione (quella in corso non fa testo) merita d’essere sostituita a dovere. Anche perché l’Inter guarderà ancora al triplo impegno e uno solo, là davanti, proprio non basta. La lista della spesa di Marotta e Ausilio comincia perciò a prendere corpo, si allarga col passare dei giorni.

Riporta nomi interessanti, alcuni belli e impossibili, altri indesiderati dal popolo nerazzurro. Quanto al post-Maurito l’elenco è più o meno sempre lo stesso da un po’, ma non vanno escluse sorprese. Da Dzeko (usato sicuro?) a Dybala (tutto fuorché un nove), passando per Zapata (non un profilo internazionale) e Lukaku, le idee non mancano. Il belga, per una questione di età e potenziale, risponde perfettamente all’identikit tracciato dagli uomini di mercato nerazzurri. Controindicazioni: annata in calo rispetto a quella passata, guadagna troppo (10 milioni) e piace a diversi top club (anche italiani). In più, due estati fa, lo United per averlo ha versato nelle casse dell’Everton circa 100 milioni di euro, bonus inclusi. A bilancio oggi pesa poco più della metà. E chissà che i Red Evils, sempre grandi fan di Perisic, non decidano di venire incontro all’Inter per fare contenti tutti. Non banale poi il dettaglio procura, da poco affidata a Federico Pastorello che tra gli altri gestisce Candreva. Chiaro è che a San Siro, al di là di rispetto e passione costantemente evocati dalla Nord, ci si aspetta di vedere uno che la butti dentro con una certa leggerezza. Già, proprio come fa(ceva) l’attuale numero nove.


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