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Il bilancio dell'Inter spiega perché è impossibile esonerare Conte o acquistare Kanté

di Marco Conterio

Cresce il passivo di bilancio dell'Inter al 30 giugno del 2020. 102,4 milioni di deficit, un bilancio approvato dalla società nerazzurra ed influenza dagli effetti della pandemia. I ricavi sono diminuiti di 45 milioni di euro, con un EBITDA pari a 14,5 milioni. Così, ieri, Steven Zhang, presidente nerazzurro, ha chiarito che "l'impegno per il futuro è sempre rivoluto a garantire sostenibilità aziendale e crescita della performance sportiva". Partendo da questo assunto, perché i numeri non mentono, ci son tante riflessioni da fare sul futuro del calcio italiano, internazionale e, nel caso specifico, anche dell'Inter.

No all'esonero L'arrivo di Antonio Conte a 12 milioni all'anno è stato pre pandemia. Adesso sarebbe impossibile e la rottura col Chelsea che ha portato il tecnico a ricevere una pesate buonuscita dai Blues, lascia pensare che quella coi nerazzurri sarebbe impossibile. Sia perché c'è Luciano Spalletti a bilancio per i 5 milioni residui del contratto per questa stagione, sia perché l'Inter andrebbe a perdere i benefit del decreto crescita per il rientro di Conte dall'estero, sia perché non potrebbe permettersi un altro tecnico e figuriamoci i milioni per Massimiliano Allegri.

No ad altri colpi faraonici Questo è un messaggio ad Antonio Conte, cosa di cui è ben conscio Piero Ausilio che col suo staff di mercato avrebbe impostato certamente una sessione diversa questa estate. Però rompere i desideri del tecnico avrebbe significato andare alla rottura, sicché Vidal, sicché il mercato d'esperienza anche se non fino in fondo. Però se non è arrivato N'golo Kanté, che era il vero grande obiettivo in mediana, il motivo è tutto nei numeri di cui sopra. Con buona pace delle bramosie di Antonio Conte.


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